Caos Asl, Marotta furioso: "Brutta figura del calcio italiano. Se è così, boicottiamo le nazionali"
E' saltato letteralmente il banco del calcio italiano relativamente alla questione delle convocazioni in nazionale, ormai gestita dalle Asl regionali più che dai rispettivi ct. Una situazione denunciata soprattutto da Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, definito dalla Gazzetta dello Sport 'furioso come poche altre volte'. Ieri sera, il dirigente nerazzurro ha fatto notare all'Ansa la differenza di trattamento delle singole Asl che crea scompensi nella regolarità della Serie A: "Questa situazione è iniqua, siamo rammaricati: invochiamo l’intervento del ministero dello sport. Così i campionati vengono alterati".
Il club nerazzurro, infatti, ha infatti visto partire i suoi nazionali diretti all’estero, la stragrande maggioranza già ieri sera dopo la partita di Bergamo perché l'Asl milanese ha risposto come già fatto un mese fa con il Milan: via libera, a patto che i trasferimenti siano privati. "Ma è assurdo che le Asl si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, o da Milano a Firenze - ha aggiunto Marotta -. C’è la zona d’ombra nella mancanza di centralità di questa gestione. In questo modo ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club".
Ancor più dure le altre parole pronunciate da Marotta e riportate dalla rosea stamane: "Vado oltre: se davanti a un caso di positività questa è la gestione complessiva della situazione, allora dico “boicottiamo le nazionali”. Sì, lo dico sul serio. Qui ne va della credibilità del sistema. Il calcio deve andare avanti, fa comodo a tutti. E allora il Governo ci dia una mano. E fissi regole certe. Se dovesse servire un momento di stop, propongo di fermarci tutti per 15 giorni, fissare un regolamento chiaro e uguale per tutti, e poi si riparta. Questa è una brutta figura per tutto il calcio italiano".
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