Caos-panchina all'Inter, proviamo a ricostruire quanto accaduto
Era davvero da tempo che in casa Inter non si viveva una situazione talmente ingarbugliata in panchina. Neanche l’arrivo e la sostituzione di Benitez con Leonardo avevano sollevato un tale polverone, espressione assai ricorrente in questi ultimi giorni. La realtà però al momento vede l’Inter, squadra campione del mondo e con il dovere di riprendersi lo scudetto strappatole dal Milan, priva di un allenatore e, di conseguenza, bloccata sul mercato, con il rischio di perdere, causa temporeggiamento, i migliori giocatori sulla piazza. In mezzo a cotanta confusione, forse è il caso di ricostruire quello che è accaduto, con la consapevolezza che la realtà dei fatti, nascosta nelle stanze di Corso Vittorio Emanuele, non sarà mai rivelata in toto. Tra voci, indiscrezioni e dichiarazioni, ecco il quadro che emerge.
IL PENALTY DI LEO SPIAZZA MORATTI - Il tutto sarebbe partito da Leonardo e dalla sua crisi di identità. Il tecnico nerazzurro, con il quale Moratti aveva intenzione di ripartire nella prossima stagione e che dal presidente aveva ottenuto la massima disponibilità, gli avrebbe confidato a denti stretti di avere aspirazioni diverse rispetto a quella di allenare. Una sorpresa per il numero uno nerazzurro, che si è trovato spiazzato. Difficile dire se la scelta di Leo sia avvenuta in modo naturale dopo le pressioni degli ultimi sei mesi, oppure sia stata indotta dalla mega offerta dello sceicco Al Thani, pronto ad affidargli le chiavi della fuoriserie PSG, ancora in sala di montaggio. Resta in piedi anche il fastidio nel vedersi sempre sopravaanzato da Guardiola, per il quale Moratti stravede. Fatto sta che tutto ciò è accaduto diversi giorni fa e solo a inizio settimana è nata la prima fuga di notizie.
FUGA DI NOTIZIE AD ARTE - Il sospetto appare fondato: con la consapevolezza della volontà di Leonardo di cambiare ruolo e accettare la proposta dei francesi, il club nerazzurro potrebbe aver spinto affinché venisse resa pubblica la notizia dell’incontro tra il brasiliano e gli emissari di Al Thani in Qatar e il conseguente contatto con Marcelo Bielsa. Quest’ultimo non sarebbe stato frutto di un pensiero di Moratti, sembra che Branca abbia chiesto una consulenza allo zoccolo duro dello spogliatoio nerazzurro e da questo scambio di opinioni sia emersa la profonda stima che il clan argentino nutre per el Loco. Da qui il primo, fruttifero contatto e la fuga di notizie tramite Gazzetta dello Sport. Parallelamente, anche L’Equipe, in Francia, dava risalto alla proposta del PSG per Leo, in perfetta sintonia con il frastuono scoppiato in Italia.
IL RIFIUTO DI EL LOCO - Mentre tutto lasciava presagire che Bielsa sarebbe diventato il nuovo tecnico nerazzurro, ecco la sfilza di polemiche nei suoi confronti: un guru inadatto al calcio europeo, un inesperto per le squadre di club, un visionario alla luce del suo modulo 3-3-1-3, un tipo maniacale troppo somigliante a Benitez. Critiche tante, complimenti pochi, sufficiente per convincere l’argentino a dire no (ma c'è un ultimo tentativo parigino da consumarsi), adducendo un pre-accordo con l’Athletic Bilbao di cui in precedenza, accettando il corteggiamento nerazzurro, non si era preoccupato. Calza a pennello anche l'ipotesi che el Loco abbia risposto picche di fronte all'impossibilità di gestire un progetto a lungo termine. E mentre a Milano Moratti e Paolillo sdrammatizzano, sostenendo che ancora nulla sul futuro di Leo sia deciso, l’Inter si trova senza un allenatore.
TOTO-CANDIDATI - Inevitabile che così parta il toto-tecnico, uno sport graditissimo tra i tifosi e i media, soprattutto quando si parla di un club indecifrabile come l’Inter. Inutile nascondere la stizza e l’affanno con cui in casa nerazzurra si cerca una soluzione. Tanti i nomi tirati in ballo, dal costoso Villas Boas (apprezzatissimo dai tifosi) a Delio Rossi (che ha ammesso la sua gioia nel veder il proprio nome accostato all’Inter), dall’improbabile Ranieri alla provocazione Ancelotti (che sarebbe addirittura stato contattato e avrebbe risposto, come prevedibile, ‘no grazie’. Ma la voce non è confermata), fino all’affascinante Zenga (che però non sarebbe ben visto da qualcuno dello staff tecnico interista). Il tutto fino all’incontro con Enrico Preziosi, non una decisione dell’ultimo momento perché programmato da tempo. In ballo c’era il futuro di El Sharaawy (nel frattempo diventato rossonero), ma senza dubbio i due amici presidenti hanno discusso anche di Gasperini, del cui contratto Preziosi si libererebbe volentieri (1,3 milioni fino al 2015). Non a caso, il numero uno rossoblù, in serata, ha caldeggiato tale scelta per l’Inter.
SERBO DI FERRO, MA CON CONTRATTO - In serata, Moratti ha praticamente annunciato il divorzio con Leonardo (“Potrebbe anche aver già firmato con il PSG, a noi non serve un direttore generale ma un allenatore”, ha detto), scaricando addosso al brasiliano la responsabilità della situazione. Allo stesso tempo, ha smentito le ipotesi Bielsa e Ancelotti. Il summit notturno con le alte gerarchie nerazzurre avrebbe portato al rafforzamento della candidatura di Sinisa Mihajlovic, che pur essendo vincolato alla Fiorentina raggiungerebbe volentieri l’Inter, ambiente che conosce benissimo. Soluzione interessante dal punto di vista umano, alla luce del carattere forte del serbo, meno da quello tecnico-tattico, vista la sua esperienza non certo decennale in panchina. Peccato però che poche ore fa il presidente abbia smentito, sostenendo che il serbo è già sotto contratto.
CONTRADDIZIONE TRAGHETTO - Questa, in linea di massima, la ricostruzione degli ultimi giorni in casa Inter, caratterizzati dalla consapevolezza del divorzio inatteso da Leonardo e dalla frettolosa ricerca di un suo sostituto, che ancora appare lontana dal concludersi. In base alle indicazioni, Gasperini (che Mourinho, in una telefonata con Moratti, avrebbe definito il miglior allenatore italiano dopo aver declinato l’ennesimo invito a riprendersi la panchina nerazzurra) e Mihajlovic sarebbero i favoriti, con Guardiola obiettivo numero uno per la stagione 2012/2013. Alla luce di tale obiettivo, chiaramente, sarà dura trovare un nuovo tecnico e convincerlo a rivestire il ruolo di traghettatore per una stagione. Anche questa è una delle contraddizioni più evidenti di questo momento in casa Inter.
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