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Cartolina da Roma: sorrisi e tensioni. L'Inter fa il suo gioco, e recrimina ancora

di Christian Liotta

Sembrava una gara dall’esito già scritto, almeno stando a guardare differenza in classifica e mere statistiche. E invece l’Inter, dopo l’incontro di ieri, può tornare a casa decisamente soddisfatta. Sono probabilmente più i segnali positivi raccolti dai nerazzurri di quelli che può annoverare Rudi Garcia, la cui Roma è apparsa troppo vittima del nervosismo, quasi mai incapace di imbastire delle vere azioni offensive di qualità alle quali ci aveva abituati; buon per l’Inter, che ha offerto una prestazione più che buona, forse priva della giusta quantità di mordente sotto porta (alla fin fine, il primo tiro diretto su De Sanctis è arrivato addirittura al minuto 84 per merito del neo entrato Hernanes), ma che davvero ha poco da rimproverare a se stessa dopo una performance così. Il risultato finale dice 0-0, ai punti avrebbe meritato certamente l’Inter, ma  non stiamo parlando di pugilato e quindi alla fine si incamera questo punto che conferma il trend positivo. Aspettando la risposta di Verona e Fiorentina.

CODICE (GIALLO)ROSSO – Sempre parlando di pugilato, però, c’è da sottolineare come l’intero incontro, soprattutto sul fronte romanista, sia stato contornato da un’elettricità nell’aria a tratti davvero tagliabile col coltello. La squadra giallorossa, forse, è rimasta attanagliata dagli ultimi sette giorni contraddistinti dalle polemiche, vuoi per la decisione di far disputare la partita con tre settori dello stadio chiusi e conseguente atmosfera quasi inquietante. La buona disposizione tattica e la predisposizione al pressing hanno fatto il resto, ma la Roma vista ieri è stata eccessivamente condizionata dal nervosismo. Soprattutto nella figura di Daniele De Rossi, che si rende protagonista di alcuni interventi davvero da censura, specie su Mauro Icardi, e poi riesce anche nell’impresa di battibeccare con tutti e di lamentarsi anche in maniera veemente a fine partita. Non è nuovo a certi atteggiamenti, il vice-capitano romanista, a tratti francamente incomprensibili… E’ mancato anche il miglior Gervinho, Pjanic forse andava inserito prima, male Mattia Destro: un insieme di fattori che portano i capitolini ad un risultato che in caso di vittoria della Juventus contro il Milan questa sera, saprebbe di sentenza per il campionato.

PUNTO E A CAPO – Sembra di scrivere lo stesso copione, ogni fine partita: ancora una volta il protagonista in negativo è stato il direttore di gara. Mauro Bergonzi di Genova mette la propria firma su un altro capitolo da consegnare al libro nero del rapporto stagionale tra l’Inter e gli arbitri. Se De Rossi arriva a gridare ‘vergogna’, recriminando soprattutto per due rigori non concessi (peraltro legittimi), ricordiamo che lo stesso De Rossi diventa ora passibile di prova televisiva per un pugno rifilato a Mauro Icardi in area, che se fosse stato visto avrebbe portato a rigore ed espulsione (ahinoi, rischia anche Juan per un episodio simile su Romagnoli). Icardi, poi, è stato particolarmente martoriato dai difensori giallorossi: Benatia lo placca in area impedendogli di ricevere un assist di Rolando, e anche lì sarebbe stato penalty sacrosanto; Castan dopo essersi visto rubare il pallone lo abbatte con un piede a martello che sarebbe stato da ammonizione tutta la vita, poi riceve un altro cartone volante dal numero 16 giallorosso e anche qui nulla. Bergonzi decide per la linea del dialogo, sentendosi costretto a usare il giallo solo per la trattenuta di Samuel su Strootman. Purtroppo non ha pagato. Adesso aspettiamo la difesa d’ufficio di Stefano Braschi

SALE MAURITO – Tornando al calcio giocato, è innegabile che non abbia vinto lo spettacolo: tensione, intensità, pochi spunti degni di nota, brava l’Inter a pressare la Roma e a ripartire, specie nel primo tempo, cercando poi più strade per le proprie offensive, dai lanci in profondità finché Mauro Icardi ha tenuto botta, oppure col gioco avvolgente che però non ha fruttato moltissimo. E’ mancata come detto l’incisività sotto porta, ci si può però comunque compiacere dei progressi mostrati dall’attaccante nerazzurro. Forse è andato oltre le aspettative dello stesso Walter Mazzarri, reggendo per oltre un’ora, pur con pochi palloni importanti e tante sportellate da dare e ricevere. Cresce Icardi, e ha tutte le carte in regola per diventare un fattore in questa ultima parte di stagione.

DR. JEKYLL E MISTER HANDA – Ha rischiato di diventare protagonista in negativo per quell’erroraccio mortificante, misto di goffaggine e scalogna, su quel pallone che dopo aver sbattuto sul palo gli sfugge dalle mani come una saponetta infilandosi in porta; per fortuna, è arrivata la segnalazione di fuorigioco di Manganelli a neutralizzare tutto. Si è alzato al ruolo di eroe nella ripresa, dicendo no all’unica, vera, conclusione pericolosa della Roma, il tiro di Miralem Pjanic che ha trovato il gran riflesso del portiere sloveno. Sono le due facce della stessa partita di Samir Handanovic, che ha trasformato una serata che poteva essere da incubo in una dove è diventato salvatore della patria. Quasi lo specchio di due stagioni all’Inter, tra interventi fondamentali e serate di luna storta, la gara di ieri. Un trasformismo che non giova molto alle coronarie dei tifosi…

INEDITO SPAREGGIO – Domenica pomeriggio, l’Inter si ritroverà ad affrontare un insolito barrage per l’Europa: arriva a San Siro il Torino di Ventura, protagonista sin qui di un campionato eccezionale che ha riavvicinato i granata alle posizioni che contano. La gara d’andata si concluse con un pirotecnico 3-3 e tante polemiche, le prospettive per il match di ritorno, con le due squadre a contendersi l’Europa League, non sembrano poi così differenti.  


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