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Castellazzi e l'esordio a Genova: “Sembrava scritto. Come un film”

di Alberto Casavecchia
Fonte: Gazzetta dello Sport

La Gazzetta dello Sport ha intervistato Luca Castellazzi, pronto all’esordio da titolare con la maglia nerazzurra in Champions League, visto l'infortunio di Julio Cesar. L’ex doriano, che ha giocato in tante categorie, ora si trova a difendere i pali nella gara più importante della sua carriera: “Ho giocato così tante partite che sembra difficile dire quale sia stata quella più dura. Però esordire a Londra, difendendo la porta dei campioni europei, vuol dire tanto”. All’andata fu sfida Gomes–Julio Cesar, entrambi brasiliani. Ora una sfida tutta italiana tra Castellazzi e Cudicini: “Ho incontrato Carlo in C1, io nel Monza lui a Prato. Poi i n B, io a Padova, lui col Castel di Sangro. Trovarsi contro in Tottenham-Inter è il giusto premio per chi ha fatto tanta gavetta”. Luca era riuscito ad arrivare in Europa con la Sampdoria: “Avrei lasciato la Samp solo per l’Inter. Qui è tutto amplificato, si vive una grande pressione. Allenarsi con grandi campioni aiuta a crescere anche a 35 anni”.

All’Inter però c’è Julio Cesar, numero uno assoluto: “Darò tutto, ma sono cosciente del fatto che Julio è il numero uno. Qui c’è chiarezza, non come nella Samp l’anno scorso, dove mi trovai fuori improvvisamente. Il numero 12 deve essere sempre pronto: se il numero uno viene espulso tocca a te fare bene in un filotto di gare”. Julio Cesar si è molto lamentato della sua gara di Milano contro gli inglesi: “Lui è ipercritico, vuole la perfezione. Perciò è il numero uno ma sulle conclusioni di Bale non c’era da fare nulla”.

Il Tottenham è una squadra insidiosa: “Bale è tra i più caldi, ma non dimentichiamo la velocità di Lennon, il peso di Crouch e Pavlyuchenko. Se non gioca Van Der Vaart abbiamo un bel vantaggio”. Una sconfitta a Londra non comprometterebbe comunque la qualificazione: “Preferisco pensare a una qualificazione anticipata”. Luca non ha mai giocato in Inghilterra con il fiato delle curve sul collo: “Tra Brescia e Samp ho giocato alcune volte in Europa, ma mai in Inghilterra. Comunque Marassi è il campo più caldo d’Italia, ed esordire contro il Genoa sembrava fosse un film. Sembrava fosse stato scritto”.

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