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Che fine ha fatto Pepo Martinez? Più giusto chiedersi perché è legittima la fiducia di Inzaghi in Yann Sommer

di Christian Liotta

Quando si vogliono muovere delle critiche verso qualcuno o qualcosa, probabilmente il portafoglio è uno dei bersagli più facili da colpire. Per estendere il concetto, quando si vuole muovere una critica verso l’operato di una società durante il mercato la cosa più facile da fare è provare a girare il coltello nella piaga del rapporto qualità-prezzo di un giocatore pagato magari una cifra spropositata mai giustificata dal rendimento in campo, oppure di chiedersi perché spendere cifre pesanti per un giocatore che vedi poi esibirsi col contagocce, quando non finisce costantemente confinato in panchina. Nella seconda categoria, rientra la fattispecie per così dire più roboante della stagione dell’Inter.

Se ad Empoli si è visto per qualche minuto Tomas Palacios, arrivato ufficialmente nelle ultime ore di mercato per la somma di 6,5 milioni di euro, un ragazzo nel quale l’Inter vede, per dirla un po’ alla Renato Pozzetto, delle interessanti prospettive per il futuro, e per Tajon Buchanan c’è solo da attendere un cenno da parte del tecnico nerazzurro, l’unico giocatore della rosa di Simone Inzaghi a non aver ancora tastato il campo in gare ufficiali è Josep Martinez, il portiere spagnolo arrivato in estate per la somma di 15 milioni dal Genoa. Tanta spesa, zero resa, nel senso che di resa in qui l’ex Las Palmas e RB Lipsia di resa non ne ha potuta garantire se non durante le amichevoli di preparazione, restando sino a questo momento a guardare da bordocampo.

Che schiodare Yann Sommer dal ruolo di numero uno fosse almeno per questa stagione difficile da pensare era francamente da mettere in preventivo, anche considerata la stagione appena vissuta dal portiere elvetico. Ma vedere che lo spagnolo sin qui non ha potuto avere la possibilità di esprimersi nemmeno nelle gare cosiddette più abbordabili, anche considerando le parole di Inzaghi che continua a ripetere come un mantra che c’è bisogno di tutti, fa storcere il naso ai tifosi. Che nel loro pensiero aggiungono anche l’inizio di stagione enigmatico dell’ex Bayern Monaco, che almeno in campionato non appare più un emblema di sicurezza tra i pali: i dati riportati da Footystats rivelano che la media gol concessi nelle prime giornate di questa Serie A è di 1,09, praticamente il doppio rispetto a quella dell’intero campionato passato, e la percentuale di salvataggi in rapporto ai tiri subiti non arriva al 69% quando l’anno scorso sfiorò l’81%. Qualche indecisione pesante, come quella che a Genova è costata la rete di Alessandro Vogliacco o quella sul secondo gol di Kenan Yildiz nel rocambolesco 4-4 con la Juve, e alcuni gol incassati senza mostrare troppa reattività fanno il resto.

E quindi i sostenitori si pongono dei dubbi soprattutto sull’opportunità di spendere buona parte del risicato budget del mercato estivo su un giocatore mai visto sin qui, alimentati anche dalla recente esibizione di alto livello di Filip Stankovic, cresciuto nell’Inter ma sul quale l’Inter al momento non ha alcun diritto, nella partita di San Siro contro il Venezia. Perché non tenere lui e riservare quei soldi ad un’altra operazione? Qui, la risposta è oltremodo semplice: Stankovic è un classe 2002 di bellissime speranze ma che prima di togliere il posto a Jesse Joronen in Laguna ha dovuto attendere parecchio e sicuramente fare il secondo in un club di cabotaggio inferiore rispetto all’Inter per assaggiare la Serie A è mossa sicuramente più saggia per un ragazzo.

Josep Martinez, questo ormai dovrebbe essere chiaro, è il nome del futuro della porta dell’Inter, col club nerazzurro che portandolo a casa subito ha voluto realizzare una mossa di lunghissima prospettiva. Per questo, forse, il tagliando per il portiere nato ad Alzira, nel cuore della Communitat Valenciana scossa dai tragici eventi degli ultimi giorni, è un po’ più lungo da farsi. E poi, non si deve peccare di ingenerosità verso Sommer che al di là degli errori ha comunque garantito sin qui un rendimento buonissimo, specie in Champions League dove è ancora imbattuto a metà della League Phase e in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa ha risposto presente col 100% di parate, aiutato come nel caso dell'Arsenal da una retroguardia in versione muraglia. E anche in campionato, dopo la gara da fantascienza contro i bianconeri, la situazione si è decisamente riassestata: la rete subita domenica da Scott McTominay resta infatti l'unico subito dopo due serate a porta blindata, una abbastanza serena ad Empoli e una decisamente più movimentata col Venezia. 

Il rendimento di Sommer è in qualche modo specchio di quello della difesa nerazzurra, ma la certezza nello staff nerazzurro è che lo svizzero abbia ancora parecchio da dire e da dare. Quanto al Pepo, il suo momento ovviamente arriverà.

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