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Chi si rivede: ancora Inter-Bayern Monaco. Dolci ricordi riaffiorano...

di Christian Liotta
Milito festeggia il primo gol al Bayern nella finale del Bernabeu

Di fronte all'esito dell'urna di Nyon, i tifosi dell'Inter, oltre a tirare un sospiro di sollievo per aver evitato grossi calibri come Barcellona, Chelsea e Real Madrid, ancora all'interno del 'pot', si saranno sicuramente affidati ad un recente, dolcissimo, ricordo: quello della notte di Madrid del 22 maggio, la notte magica di Diego Milito, la notte che ha portato in dono alla squadra nerazzurra la terza Champions League - Coppa dei Campioni della propria storia. A distanza di nemmeno un anno, l'urna dell'Uefa concede ai bavaresi di Louis Van Gaal la rivincita, stavolta sul doppio turno, per un posto nei quarti di finale.

Cos'è cambiato, nello spazio di un'estate, tra il Bayern Monaco di Madrid e quello attuale? Più cose di quanto non possa sembrare, sia in positivo che in negativo: il Bayern di allora si giocava la possibilità di fare il 'Grande Slam' allo stesso modo dell'Inter, dopo aver conquistato Bundesliga e DFB Pokal; questo Bayern ha iniziato il campionato in maniera non brillantissima, e ad oggi paga parecchio dazio al cospetto della capolista Borussia Dortmund, distante addirittura 16 punti, più di quanti ne patisca l'Inter dal Milan.

Van Gaal e Benitez hanno un tratto in comune, ovvero l'aver dovuto fare i conti con una serie di infortuni pesanti: Ribery, Robben, Van Bommel, Olic, Klose (più di una volta) e Kroos sono i pezzi pregiati che il tecnico olandese ha perso per strada lungo il cammino, anche se da qui al momento del ritorno in campo qualcuno potrebbe certamente tornare a disposizone (proprio Kroos è il primo indiziato). Precarietà di uomini a disposizione che è pesata più sui risultati dei bavaresi in Bundes che su quelli di Champions, dove ha ottenuto la qualificazione con due turni di anticipo ma dove ha anche palesato limiti psicologici come testimonia la clamorosa rimonta subita dalla Roma nel match dell'Olimpico: da 0-2 a 3-2 per i giallorossi.

Ma le note positive per il tecnico olandese, comunque, non mancano: su tutte, l'aver riscoperto la verve realizzativa di Mario Gomez, giocatore che sembrava ormai messo in disparte e che, complici le assenze, ha avuto una nuova chance che ha saputo sfruttare alla grande. Poi, c'è un Anatoly Tymoschuk che sta vivendo una stagione davvero importante, oltretutto inventato in un ruolo non suo, quello di difensore centrale. Senza dimenticare la qualità di uomini come Lahm, il giovane Müller e Schweinsteiger, oggetto del desiderio proprio dell'Inter che però pare aver risolto le beghe con la propria società annunciando qualche giorno fa il rinnovo del contratto.

Insomma, una squadra che può certamente nascondere delle insidie, che ha punti di forza ma anche di debolezza, in difesa in primo luogo (ma occhio all'esterno sinistro Contento e a Holger Badstuber, due giocatori che stanno facendo progressi importanti). Ma soprattutto, è una squadra che l'Inter già conosce bene, e ha tutte le carte in regola per poter domare nuovamente come avvenne in quella notte da sogno del Bernabeu.

 

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Lunedì 16 dicembre