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Chivu: "Ero contrario allo schema del gol, fosse andato male avrebbero segnato loro. Lautaro, niente casi"

di Christian Liotta

Un pranzo che rischiava di risultare indigesto, poi arriva l’inaspettato dolcetto di fine pasto offerto da Martin Frese che col suo autogol condanna il Verona e consegna all’Inter tre punti tanto inattesi quanto pesanti nella corsa al vertice della classifica. Questo il primo commento del tecnico nerazzurro Cristian Chivu ai microfoni di DAZN:

Sull’esultanza al gol del 2-1.
“Ho rovinato la divisa, sono in tuta adesso, lo sponsor è un po’ arrabbiato… Si vince anche così, accettando il fatto di avere affrontato una squadra insidiosa e un’opportunità precisa che a tratti ci ha messo in difficoltà. Queste partite è più facile perderle che vincerle, poi quando vinci così esulti pensando al fatto che poteva andare anche peggio”.

Palombo è l’artefice dello schema del primo gol?
“Senza dubbio, anche perché ero contrario: se andava male segnavano loro in contropiede avendo velocità. Però con la qualità dei giocatori che abbiamo è giusto provare queste situazioni. Merito di Angelo, di Filippo e dei ragazzi che si impegnano per portare queste novità sui calci piazzati. Poi quando hai uno come Calhanoglu che la mette dove vuole e uno come Zielinski, è giusto provare. Si deve dare credito a Palombo per quello che sta facendo e si devono dare i meriti a tutto lo staff che studia e si impegna per portare qualcosa di nuovo”.

Dopo l’1-0 avete rallentato, forse eravate troppo sicuri…
“No, non abbiamo rallentato. Ma è sempre un blocco basso quindi ci siamo detti di portare loro davanti a tirare; eravamo avanti, dovevano essere loro a prendere rischi. Abbiamo avuto anche due belle occasioni in quel momento come quella di Bastoni ma non siamo riusciti a chiuderla. Sull’unico lancio sono andati in porta e lì l’inerzia cambia. Ma quando sei lento e vuoi attirare gli avversari perdi anche la realtà della partita, l’intensità dell’avversario. Il Verona è allenato bene, sanno le loro capacità e quando fanno certe cose le fanno con intensità e qualità. Faccio loro i complimenti”.

Come sta emotivamente Lautaro Martinez?
“Non segna da una settimana, a Bruxelles aveva segnato. Non dobbiamo fare casi su Lautaro, dal punto di vista di impegno e leadership è un esempio per tutti. Non è semplice giocare ogni tre giorni di fila ma non creiamo casi; in Belgio ha segnato e poi ha avuto occasioni in queste partite, ma per me conta il trascinatore che è. Non è un dramma non segnare una settimana, specie per lui perché lavora sodo e si mette a disposizione”.


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