Chivu in conferenza: "Abbiamo fatto pochi passi falsi nelle ultime, la classifica non la guardo. Gerarchie? Non esistono"
Fonte: dall'inviato a San Siro
L'Inter non sbaglia, batte la Lazio e chiude al primo posto prima della seconda sosta stagionale. Per la soddisfazione di Cristian Chivu che, nella sala conferenze di San Siro, commenta il 2-0 finale e non solo:
La soddisfazione per il primo posto.
"Per me i passi falsi sono stati pochi, ne abbiamo persa una delle ultime dodici. Non guardo la classifica, è presto, lo dico per l'esperienza che ho avuto da giocatore. Mi godo ciò che i ragazzi sanno fare, la presa di coscienza di godersi il percorso lavorando sodo. Siamo consapevoli del fatto che possiamo dire la nostra. La classifica, onestamente, non la guardo".
Corsa scudetto.
"Ne abbiamo perse tre come altre, qualcuno ha fatto qualche pareggio in più".
I segnali più incoraggianti di oggi. Anche oggi per 20' si è spenta la luce...
"Oggi si è spenta la luce? Noi dobbiamo dare merito all'avversario, la Lazio può mettere in difficoltà chiunque. L'approccio è stato buonissimo, abbiamo avuto la voglia di essere dominanti. Meglio che sto zitto, ci accontentiamo della vittoria. Faccio un in bocca al lupo a chi va in Nazionale per le gare che decidono chi va al Mondiale. Spero che l'Italia possa dire la sua confermando quanto fatto di buono ultimamente".
Tanti falli fatti: era una strategia?
"E' una cosa sulla quale lavoriamo da inizio stagione, ovvero far fare uno switch mentale in fase di non possesso a una squadra forte che sapeva gestire i momenti con la fase di possesso. Ci sono stati momenti non all'altezza negli ultimi tre mesi perché poi abbiamo concesso qualcosa. Ma era una cosa più mentale che di organizzazione. Oggi abbiamo aggiunto qualcosina in più da questo punto di vista. L'approccio mi è piaciuto, siamo stati molto aggressivi, ho visto una squadra in fiducia. Siamo riusciti a sbloccarla con una pressione del genere e poi siamo riusciti a capire i momenti, a capire che bisognava essere più attendisti dopo sette gare in pochi giorni. Però mantenendo l'aggressività, quella voglia di mettere pressione sul portatore di palla rubandogliela magari un pelino più in basso. A parte l'occasione sul 2-0, abbiamo fatto le cose abbastanza bene". .
Calhanoglu diverso nell'atteggiamento.
"In fase offensiva abbiamo tanti modi per uscire dalla pressione avversaria. Oggi avevamo bisogno di un play basso, ma anche più alto perché sappiamo che le squadre di Sarri sono ben allenate. Quel marco e copro è fatto bene, la loro difesa lavora bene di reparto. Potevamo metterli in difficoltà col giro palla, forse serviva più pazienza ma c'è anche il merito dell'avversario. E' stata una partita matura, contro una squadra che aveva subito un gol nelle ultime cinque. Ci godiamo una vittoria importante".
Non ci sono gerarchie.
"Sì, non ci sono gerarchie. E cambierò ancora, io voglio coinvolgere tutti i miei giocatori, anche quelli che non si sentono titolari. Io do loro la possibilità di sentirsi titolari perché so che la stagione è lunga, ho bisogno di tutto il loro impegno in allenamento. Se non do loro fiducia, è inutile andare a dirgli che mi aspetto che facciano bene. Quando posso andare a guardarli negli occhi e dire loro determinate cose. Il gruppo capisce questa cosa e la apprezza anche, io cerco di essere onesto. Nelle mie rotazioni cerco di tenere conto di tante cose. Poi dipende tutto dal risultato, ma siccome si allenano bene e danno tutto per la causa difficilmente sbagliamo le partite. A me interessa che tutti si sentano importanti per questa squadra e questa società. Sono fortunato ad avere a che fare con giocatori veramente bravi".