Chivu: "Supercoppa un regalo, non sono a caccia di reputazione. Calha c'è, vediamo se giocherà titolare"
La missione dell'Inter a Riad è chiara: regalarsi la Supercoppa italiana riaprendo la bacheca rimasta chiusa per troppo tempo. Dello stesso avviso è Cristian Chivu, che punta a vincere il suo primo trofeo sulla panchina dei nerazzurri. Oggi, il tecnico romeno è protagonista della conferenza stampa alla vigilia della semifinale contro il Bologna, FcInternews.it vi propone le sue dichiarazioni:
L'Inter non vince un trofeo da oltre un anno e mezzo, è il momento di svolta per mettersi alle spalle il passato?
"E' un trofeo, sono due partite. Noi dobbiamo ribattere colpo su colpo, giocando ogni partita con ambizione e voglia. La squadra deve crescere e dimostrare, ha l'ambizione giusta per portare avanti il percorso. Visto che siamo qua, anche se non meritiamo, approfittiamo del nuovo format che è un regalo a noi e al Milan. Siamo qua e ce la giochiamo fino in fondo".
Avreste un giorno in meno di recupero in caso di finale, questo ti porta a fare ragionamenti sulla formazione?
"Calhanoglu è a disposizione, poi valutiamo se partirà titolare o a gara in corso. Per quanto riguarda giocare con meno ore di recupero, siamo abituati. Preferiremmo avere un giorno in più di riposo, ma pensiamo alla gara di domani che è la cosa più importante".
Siete arrivati in Arabia Saudita per ultimi, solo ieri: ci spiega il motivo?
"Faceva troppo freddo (ride, ndr). E' una scelta, avevo chiesto di arrivare oggi ma ci sono sei ore di volo più due ore di fuso orario".
L'Inter ha sofferto il Bologna negli ultimi anni, ti sei dato una spiegazione? Vincere un trofeo dopo pochi mesi cosa può cambiare per un allenatore?
"A me non cambia niente, io non sono a caccia di reputazione. Sarei felice per i giocatori, io mi godo la crescita quotidiana. Stiamo cercando di fare vedere qualcosa in giro per l'Italia e per l'Europa, i ragazzi sono bravi e meritano tanto dal punto di vista umano. Poi a livello professionale devi dimostrare sul campo, ma sappiamo cosa possiamo fare. Metteremo voglia sette giorni su sette, solo così si costruiscono squadre che vincono i trofei. Quanto al Bologna, dico che è scomoda per tutti, non solo per l'Inter. Lo era prima con Mihajlovic e Thiago Motta, lo è oggi con Italiano. Hanno energia, dobbiamo pareggiarla come ha detto Bastoni prima".
Tre finali perse l'anno scorso.
"Non mi risulta che l'Inter ha perso tre finali... La Supercoppa faceva parte dell'anno precedente. E' un onore allenare questo gruppo che si è messo in gioco, hanno lavorato sodo nonostante l'amarezza. Il gruppo è molto unito, ha tanta voglia di fare. E' affamato di trofei. Noi come staff abbiamo fatto del nostro meglio per ridare passione e autostima. Il calcio è meraviglioso, ma anche bastardo quando si perde immeritatamente. Noi usciamo sempre a testa alta dal campo perché sappiamo l'impegno che mettiamo ogni giorno".
Guardando il pelo nell'uovo, c'è qualcosa negli scontri diretti da migliorare.
"Visto che il collega ha citato il Bologna come scontro diretto, non dimentichiamoci la vittoria sulla Roma che non viene mai nominata. Noi sappiamo le insidie della partita a prescindere dall'avversario, dobbiamo metterci del nostro, il massimo di ciò che abbiamo perché nessuno ci regala nulla. Dobbiamo uscire a testa alta dal campo dopo aver fatto tutto. A noi non mancano desiderio e ambizione per cercare di vincere tutte le partite, anche se non è mai semplice".
La finale persa col Milan l'anno scorso.
"Ciò che è accaduto l'anno scorso è passato, noi pensiamo al Bologna. Cercheremo di arrivare in finale, poi si vedrà".