Clean sheet rules: ecco il segreto dell'Inter. Rispetto alle ultime due stagioni...
La sconfitta pre-natalizia contro la Lazio ha lasciato un sapore amaro nella bocca dell'ambiente Inter, dalla società ai tifosi. Privando così di legittimità un cammino comunque ben oltre le più rosee aspettative. Se la squadra nerazzurra è in testa alla classifica pur essendo braccata da 4 inseguitrici significa che nelle prime 17 giornate di campionato Roberto Mancini e il suo staff hanno svolto un ottimo lavoro. Non va dimenticato infatti che la squadra di oggi è praticamente nuova, con Handanovic, Medel e Icardi gli unici titolari (quasi) fissi confermati dalla scorsa stagione.
Il bilancio di fine anno solare parla di 11 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, peccato che 2 k.o. siano arrivati nelle ultime 4 giornate di campionato e abbiano permesso alla concorrenza di guadagnare terreno. Dopo il filotto di 5 vittorie a inizio torneo, definito tra il cinico e il fortunoso, la squadra di Mancini è cresciuta dal punto di vista della produzione offensiva anche se il risultato più frequente finora è l'1-0, arrivato ben 8 volte. Quel che non è cambiato praticamente mai è l'aspetto difensivo, che ha permesso alla capolista di subire appena 11 reti in 17 partite, 8 delle quali arrivate nelle 3 sconfitte raccolte finora. Ergo, nelle restanti 14 presenze in questo campionato i nerazzurri hanno subito solo 3 gol, con un totale di 11 clean sheet, ossia porta inviolata.
Numeri da capogiro che, confrontati che le ultime due stagioni dell'Inter, confermano la bontà del lavoro svolto da Mancini e Sylvinho durante la settimana. Nella stagione 2013/14 con Mazzarri in panchina sono arrivati 15 clean sheet in 38 partite, mentre in quella successiva con WM prima e Mancio dopo solo 11 volte su 38 la porta di Handanovic è rimasta inviolata (record già eguagliato con ancora 21 partite da disputare). Trasformare un punto debole come la fase difensiva in un punto di forza è stata la chiave di questo primato in classifica. L'innesto di due nuovi centrali (Miranda e Murillo) ha dato solidità al reparto che ha patito il minimo sindacale la frequente rotazione dei terzini e l'uso estremamente saltuario della difesa a tre.
Proprio dalla compattezza arretrata l'Inter dovrà ripartire dopo la sosta, in modo da cercare di mantenere la stessa velocità di crociera di queste prime 17 giornate. Pur vantando buoni bilanci difensivi, squadre come Napoli e Juventus non garantiscono la solidità dell'Inter, che spesso e volentieri è riuscita a portare a casa 3 punti grazie a un solo gol, protetto strenumente da una fase difensiva cui tutti gli undici giocatori in campo partecipano attivamente. Per caratteristiche, infatti, nella rosa nerazzurra non figurano giocatori esclusivamente offensivi. Ognuno possiede delle qualità anche nell'altra fase e chi non sembrava averl nelle proprie corde (vedi Ljajic o Jovetic) ha imparato a dare il suo contributo anche da questo punto di vista. Merito di una mentalità che partita dopo partita Mancini ha inculcato nell testa dei suoi giocatori. Il messaggio è sempre stato chiaro: qui non ci sono fenomeni, quindi per vincere serve il contributo di tutti.