.

Concretezza e cinismo nel capoverso della semplicità: l'Inter ruggisce nella ripresa, successo importante

di Niccolò Anfosso

L’elettricità delle serate di calcio a San Siro è sempre molto elevata. Inter ed Empoli si fronteggiano con fame e desiderio per i rispettivi obiettivi. Proprio quando il Napoli cerca la fuga, ecco che i nerazzurri provano con istanza immediata ad aggredire la partita. L'imperativo dell’attenzione costruisce il gioco offensivo, provando a sfruttare la catena degli esterni e le progressioni di una manovra quasi sempre verticale. Guardare in avanti è il principio ontologico per pungere subito e i nerazzurri ci provano, ma i toscani non stanno certamente a guardare. Il gioco è un impulso istantaneo e aggressivo, basato sul dinamismo intenso. La pressione s'intravede in quel coraggio energico nella costruzione di pericoli. E l'avvio è foriero di situazioni interessanti perché entrambe ci provano a modo loro: Lautaro in rovesciata impegna Vasquez. Il Biscione prova a prendere in mano le chiavi dell'impostazione legittimando il controllo. La panoramica è la costruzione reciproca: quasi un predicato che folgora azione e reazione.

IL CAPOVERSO DELLA SEMPLICITÀ. Nei contorni del placido vivere, una consapevolezza che è pura passione, anche quando le situazioni non riescono a sbloccarsi. In fondo il canovaccio ha le sembianze del capoverso della semplicità: l'Inter attacca, l'Empoli si difende anche con ordine. Nel corso della prima frazione manca quella furiosa manifestazione della natura che ha contraddistinto il Biscione in qualche apparato della prima parte di stagione. La proiezione non è semplice arte perché nel calcio ci sono le partite sporche e questa fa (a pieno titolo) parte della categoria appena descritta. Serve sempre il timbro di un fuoriclasse per sbloccare gare così complicate e chiuse: Lautaro Martinez scaraventa nel sacco una scossa elettrica pesantissima, sulla quale Vasquez arriva ma non può evitare che il pallone baci la rete. L'ottavo timbro in stagione è un'esecuzione implacabile: bellezza autentica e metafisica, con la ovvia complicità di una difesa toscana tutt'altro che impeccabile nel contrastarlo.

TASSO DI ATTENZIONE E QUALITÀ. Il vantaggio è il raggiungimento di un obiettivo parziale, ma risulta fondamentale non abbassare il calo dell'attenzione. Kairos è il tempo opportuno, puntualmente indicato nelle scuole filosofiche dell'Antica Grecia. Si differenzia dal Kronos, la purezza temporale nella sua scansione. Kairos è l’occasione che dobbiamo essere capaci di cogliere, esercitando con assidua attenzione la nostra sensibilità. È vivere nel presente con consapevolezza, farci spazio nella cornice che andiamo cercando negli orizzonti dell'universo.Ma è pure linearità spezzata, separazione tra tempo occupato e imminenza. Ed è una caratteristica fondamentale delle grandi squadre. Sommer rischia in disimpegno e l'Empoli prova a non uscire dalla partita. Cinismo e concretezza provano ad attivarsi quando Dumfries s'incunea provando a mettere la quinta, ma Vasquez si fa trovare pronto. Poco più tardi è proprio Dumfries a segnare ancora, salendo sull'ascensore per il timbro del raddoppio. Palla all'incrocio: Dum-Dum. Sebastiano Esposito prova a scatenare la reazione: prima palla in area, Sommer trafitto e toscani che provano a rendere interessante il finale. Tikus chiude la pratica con l'Empoli sbilanciato. Il successo è realtà.


Altre notizie