Conte a Sky: "Sarei felice di restare e continuare il lavoro all'Inter. A bocce ferme capiremo cosa fare"
L’Inter ritrova la vittoria dopo due pareggi consecutivi. I nerazzurri di Antonio Conte battono di misura l’Hellas Verona grazie al gol di Darmian e a fine gara l’allenatore nerazzurro analizza così il match ai microfoni di Sky Sport: "Quanto siamo vicini all'obiettivo adesso? Non dimentichiamo che era la terza partita in sette giorni, io ho deciso di affrontarla sempre con gli stessi calciatori. Venivamo da due partite giocate molto bene dove erano arrivati due pareggi, Napoli e Spezia. oggi abbiamo fatto una buona partita contro una squadra molto fisica. Il Verona non permette di affrontarla in maniera superficiale, È inevitabile che i calciatori inizino a sentire l'attesa di qualcosa di importante che si avvicina. L'Inter non vince da tanto, sentiamo un po' di pressione e di responsabilità. Ci sono state delle situazioni in cui il pallone è sembrato più pesante".
Il gol di Darmian?
"Io penso che Matteo si sia conquistato un posto importante nell'Inter. È arrivato in sordina dopo aver giocato nel Parma e dopo qualche stagione nello United. È un ragazzo eccezionale, ci puoi contare sempre. E ha grandi qualità. Avevo buttato lì la proposta di osservarlo per la Nazionale, sta facendo qualcosa di bello per sé e per i suoi compagni".
Dopo lo Scudetto ha detto che parlerà in una conferenza 'senza veli'.
"Io non ho detto questo. Io ieri sono stato molto chiaro, ho detto che dobbiamo essere concentrati sul presente e sullo Scudetto. Dopo eventualmente mi potrete chiedere dell'anno prossimo. Tutto è nato dopo le interviste a La Spezia dove ho parlato anche della Superlega dicendo cose importanti, che però sono passate in sordina. La mia risposta è stata di voler guardare al presente, poi ovviamente ci vorrà un po' di chiarezza. Punto. Se fai la stessa domanda ai dirigenti, ti daranno la stessa risposta. A volte si fa passare Conte per un guerrafondaio, si parlava della mia conferenza di ieri che è stata da 0-0. Mai come quest'anno sono stato zitto e ho pensato a lavorare".
Come hai migliorato Hakimi?
"L'importante è che non tiri i rigori… Sulle punizioni è molto bravo, ma sui rigori devono morire tutti prima che lo calci lui. È davvero una pippa dal dischetto. Ha grossi margini di crescita. A volte noi sotto pressione abbiamo bisogno che lui la veda prima".
Percepiamo una voglia di restare lì dove sei.
"Partire sempre da zero e fare un lavoro a 2-3 anni e poi dover ripartire di nuovo da zero è stancante e faticoso per un allenatore come me. Io nel lavoro sul campo e sulla testa dei ragazzi investo tanto, è ovvio che si spera sempre che il lavoro possa durare per tanto tempo. Io sarei contento di poter continuare il lavoro che sto facendo e magari finirlo, ma è ovvio che a bocce ferme tutti abbiamo bisogno di capire che cosa si può fare. Ma in maniera molto serena. Diventa difficile poi, la comunicazione con i media è in una maniera e noi sappiamo che poi tutto ricade sugli allenatori. So che il mio cognome è pesante, negli anni mi sono trovato a combattere e competere soprattutto in Champions con squadre non attrezzate".
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