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Conte: "All'Inter due anni felici, dopo di me sono cresciuti in maniera esponenziale. Non andremo a San Siro per sventolare bandiera bianca"

di Mattia Zangari

Che effetto le fa tornare a San Siro? Comincia con questa domanda la conferenza stampa di Antonio Conte, a due giorni da Inter-Napoli, partita dell'ex per il tecnico salentino. "Fa sempre un certo effetto tornare dove si è lavorato duramente, sicuramente è un carico di emozioni perché torni indietro nel tempo ed è comunque inevitabile che riaffiorino alla mente tante situazioni - le sue parole -. Sicuramente è un bell'effetto tornare. Sono stati due anni felici: il primo anno siamo arrivati secondi in campionato e abbiamo perso la finale di Europa League, mentre l'anno dopo abbiamo vinto lo scudetto. E' stata una bellissima esperienza che porto dentro di me, l'ho vissuta al massimo come tutte le altre". 

Le parole di Laurentiis che impatto avranno sull'ambiente?
"Le parole del presidente non le ho lette, comunque qualsiasi cosa abbia detto non commento. Bisogna ascoltare e andare avanti, il presidente non mi ha detto nulla quando l'ho visto settimana scorsa. Sono considerazioni sue, non commenterò mai le sue parole sia adesso che in futuro. E' a capo di tutto, l'allenatore non è tenuto a fare dei commenti, io sono al di sotto del presidente". 

Sono più importanti i punti per voi o per l'Inter.
"Per entrambe, è inevitabile che affronteremo una squadra che oggi, per tutto quanto ha dimostrato negli ultimi anni, è la più forte. Va riconosciuto e va dato merito che hanno lavorato benissimo. Oggi sono in una posizione più alta rispetto alle altre antagoniste. Merito a loro, dai dirigenti all'allenatore ai calciatori che sono cresciuti tutti in maniera esponenziale. Ma sono tre punti per loro e per noi. Non andremo a San Siro per sventolare bandiera bianca, andiamo convinti di poterci giocare le nostre carte. Poi vedremo cosa accadrà, noi la stiamo preparando con l'ambizione di giocarcela. Non andiamo a lasciare i tre punti prima di giocare. Sarà un test importante, ci misureremo con la migliore del campionato. Sarà importante per capire i progressi che stiamo facendo, ci arriviamo da prima in classifica, che vuol dire tutto e vuol dire niente. L'obiettivo è rimanere in testa a fine partita". 

E' preoccupato dal rendimento di Lukaku?
"Ogni santa conferenza c'è sempre la domanda su Lukaku... Diventa un po' non dico fastidioso, ma bisogna parlare della squadra. Il singolo non sia mai così determinante per spostare dei valori. E' la squadra che deve continuare a crescere, e  da questo punto di vista sono fiducioso. Vedo impegno e abnegazione, ridurre tutto a un singolo non è giusto nei confronti degli altri". 

Come sta Lobotka?
"La qualità di Lobo la conosciamo tutti, è inutile sottolinearla. Noi dobbiamo essere bravi a cercare un qualcosa che possa sopperire alle assenza. Penso che Gilmour abbia fatto molto bene, non mi sentirete mai lamentarmi perché manca uno o l'altro. Noi abbiamo una rosa per sopperire a qualche problema, ho fiducia in tutti i calciatori. Lobo si è allenato con noi da metà settimana, l'abbiamo gestito ma sta bene ed è recuperato. Che possa partire dal 1' o a gara in corso è tutto da valutare".

Che settimana è stata dopo il ko con l'Atalanta?
"Una settimana normale, di lavoro, non solo tattico e fisico. Abbiamo lavorato anche al video, abbiamo analizzato la sconfitta. E' inevitabile che ci sono tante cose da valutare e capire, ci siamo chiesti perché c'è stato questo inciampo. I ragazzi sanno che attraverso l'allenamento e le partite c'è una fase di miglioramento".

Cosa deve fare il Napoli per mettere in difficoltà l'Inter?
"Dobbiamo giocare la partita prima di tutto, poi è inevitabile che se pensi di andare a San Siro per fare da sparring partner aspettando che ti tirino i cazzotti.. Non è questa la nostra idea, vogliamo misurarci cercando di fare la partita. Al di là del risultato, è questo l'aspetto più giusto per continuare a crescere".

Il prossimo passo è il miglioramento nella proposta offensiva?
"C'è da migliorare tutto, noi lavoriamo su tutto ogni singolo giorno. Cercheremo di fare meglio le varie situazioni, migliorare da primi in classifica vuol dire ricercare l'eccellenza assoluta. Noi lavoriamo per soddisfare le varie esigenze che avete".

La sfida con l'Inter sarà determinante per la corsa scudetto?
"Ma la corsa su cosa? Parlando di sei squadre ci metti dentro tutti i discorsi, dallo scudetto alla Conference League. Siamo 6-7 squadre racchiuse in pochi punti, lì capisci la difficoltà del campionato".

Cosa vuole vedere domenica che non ha visto con l'Atalanta?
"Dopo la sconfitta con l'Atalanta avevo detto che statisticamente è stata equilibrata. Io devo analizzare con occhi freddi e non con quelli del tifoso. In altre partite magari siamo stati più cinici. Mi aspetto dalla gara con l'Inter di giocarcela così come fatto con l'Atalanta, magari con più qualità in fase offensiva e con più forza nei duelli". 

In prospettiva futura che livello di ricostruzione sta vedendo?
"Su sto discorso bisogna dare uno 'stop', altrimenti diventiamo monotematici. Noi abbiamo intrapreso un discorso che prevede diversi step, ma bisogna dare tempo per raggiungere determinati traguardi e competere con le solite note. Sono tutte cose che valutiamo col club, col presidente, sapendo che dall'oggi al domani lo stadio e il centro sportivo non esce come i funghi. Non vedo tutta sta pazienza, mi sto accorgendo di questo. Non posso mettermi io a costruire il nuovo centro sportivo ogni fine allenamento. Ci vogliono tante cose difficile da realizzare. Sarebbe importante partire tra qualche anno, capisco che Napoli è una piazza impaziente. Io non posso che rispettare questa cosa".

Ritiene che manchi un marcatore brevilineo sugli attaccanti rapidi come Lookman e Lautaro?
"Noi lavoriamo sempre di squadra a livello difensivo, non c'entra il singolo. Sull'1 contro 1 è importante lavorare da squadra, se certi giocatori riescono a isolarsi vuol dire mettersi nelle condizioni peggiori". 

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