Conte in conferenza: "La Juve è un grattacielo, dura ridurre il gap in 1-2 anni. Dobbiamo essere visionari"
Fonte: dall'inviato a San Siro
Secondo ko consecutivo in cinque giorni per l'Inter, che dopo il 2-1 del Camp Nou capitola anche in casa con il medesimo risultato contro la Juve cedendole il primato in classifica. Di questo parla Antonio Conte in conferenza, analizzando i novanta minuti di San Siro attraverso le domande dei giornalisti presenti in sala stampa:
Si è parlato del gap, ti ha impressionato questa Juve?
"Non c'era bisogno di vederla all'opera per vedere la quantità e la qualità di giocatori forti in rosa. Penso sia evidente, ma come ho detto la Juve ha iniziato otto anni fa ed è sempre cresciuta, mentre le altre sono andate a ritroso: si è creato un gap talmente vasto che oggi bisogna dire che è dura ridurlo nel giro di 1-2 anni. La partita l'avete vista, a parte i 15 minuti dopo l'uscita di Sensi - dove abbiamo perso equilibrio, conoscenze e il valore di squadra - la gara è stata in equilibrio, ho visto anche le statistiche, dal possesso palla alle occasioni. Poteva accadere di vincerla noi, però complimenti alla Juventus. Noi dobbiamo essere orgogliosi di ciò che stiamo facendo, oggi c'è stata una caduta contro una squadra molto forte. Dobbiamo essere bravi a rialzarci e proseguire il nostro percorso di crescita: la differenza oggi si è vista nella gestione di alcuni momenti, nell'esperienza. Noi siamo troppo istintivi, questo fa parte di un processo di crescita che salirà anche in queste partite. Abbiamo giocato e perso contro Barcellona e Juve senza demeritare, ma alla fine se le hai perse c'è un motivo. Dobbiamo essere bravi a lavorare su quel motivo, ma ripeto di essere orgoglioso dei ragazzi. E lo deve essere anche il pubblico. Loro sono stati bravi facendo valere maggior esperienza".
Lukaku sta pagando un ritardo a livello fisico o tattico?
"Se ti riferisci a oggi, Romelu si deve allenare perché essendo imponente ha bisogno di essere in grande condizione. In questo inizio ha avuto un problema alla schiena, poi al quadricipite, ma penso che abbia dato tutto. E' inevitabile che col Barcellona mancava Lukaku e sarebbe stato importante averlo, c'era Esposito che è di grande prospettiva. Oggi, senza Sanchez, non avevamo quella punta: Matteo (Politano ndr) ha caratteristiche diverse e non tiene palla né botta. Romelu si è impegnato, ha fatto il massimo e ora speriamo che superi piccoli problemi".
Nella gara di oggi ha visto quello step migliorativo rispetto al Barcellona?
"In quattro giorni abbiamo incrociato due tra le migliori al mondo, e in entrambe le gare ce la siamo giocata con i nostri pregi e difetti: il risultato poteva essere diverso, gli episodi hanno spostato gli equilibri. Quando parlo di step, ho la fortuna di avere un gruppo di ragazzi che hanno voglia di lavorare, a posto, che hanno la volontà di dire la loro. Al tempo stesso dobbiamo capire la differenza che c'è, non dobbiamo essere stupidi o presuntuosi e pensare che non ci sia il gap. Io ho iniziato dicendo: c'è la Juve in alto, poi il Napoli, e noi che ce la giochiamo con le altre. Non facciamoci prendere dallo sconforto, l'unica strada che possiamo percorrere è lavorare sodo e portare tanti ragazzi con poca esperienza internazionale a giocare partite di questo genere. Sono orgoglioso di questi ragazzi, che meritano".
Le due sconfitte cosa ti lasciano? Forse qualche scoria?
"Secondo me no. Sinceramente non mi aspettavo di giocarmela alla pari con Barcellona e Juve, perché stiamo parlando di due livelli diversi. Il fatto è che abbiamo giocato con coraggio al Camp Nou e oggi abbiamo reso la gara equilibrata contro una squadra che ne ha due e mezzo a disposizione. Queste due partite ci devono dare ancora più fiducia nel lavoro che stiamo facendo: poteva essere una lotta impari e invece non lo è stata".
Si aspettava questa Juve?
"Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Dove peschi, peschi bene. Parliamo di Ramsey, Higuain, Emre Can, Rabiot, questi non erano in campo. Bisogna dare i meriti a quello che è stato costruito in questi otto anni: se sono arrivati a prendere un campione come Ronaldo, bisogna levarsi il capello. Dal canto nostro, noi stiamo pensando di costruire ma davanti abbiamo un grattacielo e sembra più faticoso. Dobbiamo essere visionari, capire che dietro quel grattacielo dobbiamo trovare la zona di luce".