Conte: "In un anno tutti temono l'Inter, prima a Bergamo con l'elmetto. Io con meno furore? Bisogna togliere il vino"
Fonte: SkySport
Altro pari beffardo, subito nel finale con il solito unico tiro in porta concesso dall'Inter a Bergamo. Antonio Conte lo commenta a Sky: "Se era la reazione che mi aspettavo dopo Madrid? E cosa vuol dire (in riferimento alla domanda ricevuta, ndr)? Siamo mancati a livello di risultato, non di prestazione. Ripeto: la partita mi era piaciuta. Oggi lo stesso con l'Atalanta, squadra forte. Sempre difficile giocare con loro, ma anche per loro con noi. Ci sta mancando l'istinto killer per portare a termine partite che potremmo vincere. Fallito il 2-0, poi abbiamo preso questo gol e parliamo di un pareggio".
Cosa rispondi a chi sostiene sia un'Inter diversa rispetto a quella arrivata in finale di Europa League? E a chi parla di un Conte con meno furore?
"Dico di togliere il vino a tavola. Magari anche il liquore dopo. Spero di non ascoltare altre fesserie come queste...".
Sulle giocate dirette sulle punte che si vedono meno?
"Bisogna anche tener conto della bravura dell'avversario. L'Atalanta cerca le marcature uno contro uno, sono abituati. Ma il fatto stesso che si parli oggi dell'Inter e che ci si aspetti tanto dall'Inter, vuol dire che nel giro di un anno è tornata una squadra di cui tutti hanno paura. Altre volte qui a Bergamo venivi con l'elmetto".
Quanto è centrale il ruolo del trequartista nella tua Inter?
"Oggi non c'era, c'era Barella che era trequartista 'mascherato'. Dipende dalle caratteristiche di chi va in campo".
Oggi 75 minuti fatti bene, serviva una grande vittoria per cambiare anche emotivamente la stagione. Nel finale, sofferenza fisiologica?
"Chi perde prova a ribaltare la situazione e saltano gli schemi, ci è capitato a noi in casa con la Fiorentina. Ma lo dico sempre ai ragazzi: noi prepariamo le partite, poi tocca a chi va in campo gestire le situazioni nuove. Quando abbiamo preso il gol, c'è stato un attimo di sbandamento e non deve accadere. Ci sta anche difendersi e andare sulla seconda palla, invece a volte non capiamo che bisogna fare di necessità virtù e leggere un altro spartito".