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Coppa Italia: è sufficiente una magia di Sneijder per far fuori il Livorno

di Fabio Costantino

Basta una punizione dal limite di Sneijder per regalare all’Inter la qualificazione al prossimo turno di Coppa Italia, ai danni di un buon Livorno che si è dovuto suo malgrado arrendere al superiore tasso tecnico dell’avversario. Una prova convincente, quella nerazzurra, che mette da parte le polemiche degli ultimi giorni e restituisce un minimo di serenità all’ambiente interista, ultimamente preso d’assalto da critiche non solo dovute al gioco della squadra. Serata per pochi intimi a San Siro, ma questo non intacca minimamente la soddisfazione di Giulio Donati, altro prodotto del vivaio nerazzurro, all’esordio in prima squadra. Mourinho affida a lui la fascia destra, e a Muntari quella sinistra, un ruolo insolito per il ghanese, ma obbligato per consentire a Chivu di tornare a fare il centrale. In attacco, la coppia di scorta Balotelli-Suazo. Cosmi sceglie le torri Lucarelli e Danilevicius per cercare di abbattere il muro nerazzurro. Alle loro spalle agisce Candreva, osservato speciale.

Pronti via e dopo neanche tre minuti Stankovic centra un palo pieno dal limite dell’area, preludio a quello che si presenta come un match a senso unico. Non sarà così, perché dopo un avvio promettente i nerazzurri lasciano terreno ai labronici, che iniziano a collezionare corner ma non spaventano mai Toldo, portiere di Coppa Italia. L’Inter agisce soprattutto centralmente, ma gli avanti non pungono a dovere e le idee di Sneijder svengono sprecate. Suazo, con il piede di partenza, getta al vento un assist di Stankovic, poi è un destro di Lucarelli (22’), su un pallone restituitogli dalla barriera interista, a spegnersi sul fondo. Cosmi chiede ai suoi particolare attenzione in difesa, spesso posizionata a cinque, e la ottiene, complice anche la scarsa propensione alla costruzione di gioco del centrocampo padrone di casa. I ritmi sono alti ma di occasioni da gol se ne creano poche e le squadre contribuiscono poco a riscaldare i presenti a San Siro.

Il baby Donati si disimpegna bene, con il piglio di chi ha già vissuto esperienze ad alto livello. Buon segno per il futuro. Gettando un occhio verso la panchina nerazzurra, oltre a un Mourinho insolitamente calmo (urla affidate a Bernazzani), si nota anche il patrimonio tecnico a disposizione dell’Inter: Maicon, Eto’o e Milito, tutti insieme a guardare la partita. Per la serie, viva l’abbondanza. La serata nerazzurra, così come il periodo di Sneijder, non è fortunata e al 33’ arriva la conferma: l’olandese prova a sorprendere Benussi su punizione, ma il portiere livornese manda la palla sul palo. Terzo legno nelle ultime tre partite per il trequartista, urgono rimedi scaramantici. Al 42’ ci prova anche Balotelli da fermo, ma la magia contro il Rubin non trova repliche. Il primo tempo si chiude con un intervento scomposto di Stankovic, che costringe il giovane arbitro Peruzzo a estrarre il cartellino giallo.

La ripresa si apre con un bell’uno-due tra Suazo e Stankovic, con l’honduregno chiuso all’ultimo momento dalla scivolata di Perticone. Una buona giocata, che meritava sorte migliore. In campo spicca l’ottima prestazione di Nelson Rivas, bravo negli anticipi e nello sbrogliare le situazioni particolarmente intricate dalle parti di Benussi. Sneijder riscuote il credito con la fortuna al 60’: punizione (concessa erroneamente per inesistente fallo di mano di Rivas) dal limite dell’area e palla nel sette, con portiere avversario immobile. Una prodezza balistica che merita applausi. Bello anche l’assist che l’ex Real Madrid serve due minuti dopo a Suazo, lanciandolo a rete con una facilità disarmante. Peccato che l’attaccante sprechi ancora una volta a tu per tu con Benussi, facendosi chiudere lo specchio. Non c’è che dire, l’honduregno non è più quello di Cagliari e la mancanza di fiducia gli impedisce di offrire il contributo che vorrebbe.

La serata non è indimenticabile anche per Balotelli, che cerca qualche giocata a effetto ma s’intestardisce troppo e spreca oltre il consentito. Così anche al 68’, quando prova un’acrobazia su un pallone dalle retrovie ma tira centralmente. La premiata ditta Sneijder-Suazo va in scena poco dopo, e stavolta ci vuole il miglior Benussi per negare la gioia personale all’attaccante. Sul corner successivo, bel sinistro di Thiago Motta, appena alto. Quello che si evince sul terreno di gioco è che il gol ha dato serenità ai nerazzurri, padroni del campo come mai prima di questa fase. Il Livorno fatica a creare, forse perché colto dall’ansia di dover rimediare allo svantaggio. Nel frattempo Mourinho tira fuori l’argenteria e manda in campo Milito e Maicon, con l’argentino che fa in tempo a divorarsi il raddoppio davanti al portiere avversario. Prima del fischio finale, che sancisce la qualificazione nerazzurra, si registrano altre due opportunità, una per parte. A sprecarle sono ancora Milito, quindi Lucarelli, che non alterano un risultato nel complesso giusto.


INTER-LIVORNO 1-0
Reti: 15' st Sneijder

Inter: 1 Toldo; 29 Donati (38' st 13 Maicon), 6 Lucio, 26 Chivu 11 Muntari; 14 Vieira, 5 Stankovic, 8 Thiago Motta; 10 Sneijder; 45 Balotelli, 18 Suazo (31' st 22 Milito);
A disp: 12 Julio Cesar, 9 Eto'o, 19 Cambiasso, 28 Stevanovic;
Allenatore: José Mourinho

Livorno: 11 Benussi; 2 Perticone, 4 Rivas, 13 Knezevic (1' st 59 Diniz); 5 Marchini, 8 Bergvold (27' st 7 Pulzetti), 24 Mozart, 83 Candreva, 46 Pieri; 9 Danilevicius (18' st 18 Dionisi) , 99 Lucarelli;
A disp: 1 De Lucia, 3 A.Filippini, 90 Simeoni;
Allenatore: Serse Cosmi

Arbitro: Sebastiano Peruzzo di Schio
Ammoniti: 46' Stankovic, 2' st Diniz, 26' st Marchini.
Tempi supplementari: 1'-3'.
Spettatori: 8316
 


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Domenica 15 dicembre