Corsera - Messi sul Duomo, Barça irritato ma niente azioni legali. Se la Pulce lascia la Spagna c'è solo l'Inter
"Una trovata pubblicitaria, usata per lanciare la partita Inter-Napoli, peraltro per nulla gradita dal Barcellona". Così il Corriere della Sera racconta oggi le reazioni della sponda blaugrana dopo la scelta di PPTV di lanciare Inter-Napoli con l'immagine stilizzata di un Leo Messi nerazzurro proiettata sul Duomo di Milano. "Il club catalano - prosegue il quotidiano - si è molto irritato, non per l’ombra di Messi con tanto di nome e numero, piuttosto per il logo dell’Inter piazzato sulla maglia della Pulce. I vertici del club blaugrana hanno richiamato i cinesi, minacciando una causa per violazione di diritti d’immagine. Non ci saranno azioni legali, l’avvertimento però è arrivato".
Sempre secondo il Corsera "l'addio di Messi al Barcellona è una possibilità molto remota, per una lunga lista di motivi. Se però il giocatore dovesse decidere di lasciare la Spagna, l’unica destinazione plausibile sarebbe proprio Milano". Presto detti i motivi: di club che possono permettersi Messi non ce ne sono tantissimi. il Real, ma non è pensabile uno sgarbo del genere, mentre al Psg c'è Neymar in un campionato "non attrattivo", per cui Milano e la Serie A sarebbero l'approdo ideale, anche per riannodare i fili di una rivalità con Ronaldo spezzata dal trasferimento del portoghese alla Juventus.
Un affare "gigantesco", lo definisce ancora il Corsera. Ricorderebbe, a oltre vent'anni di distanza, quello con cui l'Inter ha preso l'altro Ronaldo, quello brasiliano. Ma i costi sono esorbitanti: l'Inter "al lordo spenderebbe per l’ingaggio circa 65 milioni, in quattro anni sono 260, cui poi va aggiunto il costo del cartellino, allo stato non quantificabile. Ronaldo costò alla Juve 100 milioni. Messi vale lo stesso? Di più? Possibile ipotizzare un costo di 150 milioni, cui poi vanno aggiunti bonus e commissioni varie".
In tutto questo c'è un punto fermo, quello che vale per tutti ma con uno come Messi ancora di più: a decidere è sempre il giocatore.
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