Cottarelli: "Pronti a partire con InterSpac se a Zhang interessa, questa la somma potenziale. Su Zilliacus..."
L'economista Carlo Cottarelli, promotore del progetto InterSpac, ha parlato ai microfoni di TeleLombardia per il canale ufficiale Youtube di QSVS aggiornando sulla sua iniziativa di azionariato popolare e commentando le ultime novità sul fronte societario.
Ma InterSpac è ancora viva?
"InterSpac esiste ancora, noi siamo ancora pronti a far partire la potenziale raccolta fondi se c'è un interesse da parte della proprietà nel collaborare coi tifosi che ci vogliono mettere capitale. Ovvio che sulla base del sondaggio di un paio di anni fa i soldi dell'azionariato popolare non sono abbastanza per comprare l'intera società; il progetto è di collaborazione con la proprietà perché i soldi dei tifosi possono rimpiazzare i debiti della società e quindi avere un club molto più sano che invece di spendere 35 milioni di interessi sul debito li usa per rafforzare la squadra. Poi pensiamo che col nostro progetto si possa rafforzare il legame tra squadra e tifosi, con conseguenti benefici in termini di entrate".
Il modello è sempre stato quello tedesco.
"Il punto di riferimento è quello: lì c'è una governance ben chiara, con una società che rappresenta i tifosi e una parallela del Bayern. Il modello funziona bene. Poi ci sono Audi, Adidas e Allianz che contribuiscono col 25% al capitale. Questo modello non si deve necessariamente replicare in Italia, però i tifosi possono arrivare a mettere centinaia di milioni per abbattere il debito societario. Ma per ballare il tango, bisogna essere in due".
Lei ha coinvolto tanti tifosi vip, il problema è che Zhang cerca soci. Quanti no ha preso finora?
"Il primo tentativo è stato fatto subito nel 2019, forse fine 2018. Un approccio molto preliminare, senza contatti diretti con la proprietà; lì ci è stato detto che non c'era interesse nel progetto. Poi abbiamo fatto il questionario che ha raccolto 80mila adesioni di tifosi che volevano investire, lì c'è stato il secondo contatto ancora senza interesse. Ci ho provato altre due volte, però capisco anche la posizione di Zhang: è una complicazione non indifferente fare entrare 200mila tifosi. Credo nel fatto che voglia andare avanti, deve avere le risorse per farlo. Lui però ha affermato questo, non ho motivi per pensare il contrario. Se pensa di farcela senza questa complicazione, spero ci riesca. I risultati ci sono".
In questo momento i tifosi stanno dando fiducia alla proprietà. Ma lei ha capito come riuscirà, il 20 maggio 2024, a saldare il prestito di Oaktree? Nell'ultima assemblea c'era molta fiducia anche per via del Mondiale per Club.
"Nelle ultime assemblee si parlava anche della Superlega. Penso che con questi soldi che arriveranno, il prestito si possa ripagare".
Lei però non si arrende.
"Io sono sempre pronto a far partire la cosa se la proprietà diventa interessata. Visto l'entusiasmo che c'è ancora tra la gente, questa cosa si può far partire in tempi rapidi se c'è una controparte interessata".
Quanti soldi avete raccolto potenzialmente?
"Hanno risposto circa 80mila tifosi, sono venuti fuori 200 milioni. Noi abbiamo speso solo 4mila euro per pubblicizzare l'iniziativa, se si spendono bene i soldi per comunicare le specifiche come l'investimento e i vantaggi, io penso si possa arrivare a 400. I soldi che servono per dare una bella botta ai debiti dell'Inter. Non quelli di Suning, che sono a monte. Se uno vuole mettere soldi per l'equity dell'Inter e ripagare il debito, si parla di una cifra molto più alta".
Che idea si è fatto di Zilliacus?
"Lui ha detto di essere interessato all'azionariato popolare. Però ho l'impressione che le parole siano tante ma i soldi sono pochi. Ma penso si possa dire anche per l'azionariato popolare".
Lei è visto con molta simpatia dai tifosi, lo spirito di InterSpac è diverso da quello che anima finanzieri finlandesi che arrivano all'improvviso.
"Se questo ha l'intenzione e le risorse per prendere l'Inter e lo fa, magari è interessato all'azionariato. Però in concreto non ho visto nulla".
InterSpac vive ancora si può dire?
"Quello senz'altro".
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