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Cou-Paulinho: verba non volant. Tra rischi, difficoltà e il pericolo di un errore...

di Fabrizio Romano

Verba volant? No, assolutamente no. Perché oggi Andrea Stramaccioni si è fatto portavoce di quella che è la linea dell'Inter: "Sì a cessioni dolorose, ma solo se abbinate a grandi acquisti". La concretizzazione pratica del discorso sta nell'operazione che porterebbe Philippe Coutinho al Liverpool e Paulinho all'Inter. Ormai, la scelta è fatta: c'è il sì agli inglesi per lasciar andare il brasiliano, poi Branca con l'ok di Moratti partirebbe per il Brasile tentando di chiudere per l'incursore del Corinthians. Tentando, appunto: perché l'operazione non è facile, il tempo stringe e bisogna trattare a lungo con tutte le parti in causa per portare Paulinho subito a Milano.

Difficile, quindi, molto più che lasciar andare Coutinho al Liverpool: c'è l'intesa per circa 13 milioni, lunedì i Reds saranno a Milano per definire tutto. Una scelta rischiosa quella dell'Inter, perché saluterebbe un gioiellino (che tanti fischiavano e ora ne criticano l'addio...); eppure, con Paulinho ci potrebbe stare, andando a prendere un uomo voluto soprattutto dall'allenatore oltre che da tutta la società. Verba non volant, però, perché se per questioni di tempo dovesse saltare l'operazione Paulinho e Coutinho dovesse passare in Premier League, i 20 milioni accumulati anche con Sneijder diventerebbero un boomerang: investire su elementi minori non avrebbe senso, proprio perché "le cessioni dolorose ci sono se abbinate a grandi acquisti". Insomma, o tutto o niente. Nessuna via di mezzo. Sacrificare Coutinho per Paulinho può essere comprensibile, ma sacrificare Coutinho per un investimento minore o il nulla, sarebbe un errore oggettivamente imperdonabile. D'altronde, lo ha spiegato Stramaccioni. E verba non volant...


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Lunedì 16 dicembre