Covid-19, Rocio Rodriguez: "A Milano silenzio assordante. Borja Valero? E' in quarantena, ma sta bene"
Com'è la vita in Italia ai tempi del Coronavirus? E' la domanda che i giornalisti di Cadena Ser hanno rivolto a Rocio Rodriguez, moglie del centrocampista dell'Inter Borja Valero. Che ha portato la sua testimonianza proprio nelle ore in cui sessanta persone del club nerazzurro, tra giocatori e staff, si trovano in isolamento dopo che lo juventino Daniele Rugani è stato trovato positivo al Covid-19: "Possiamo uscire di casa solo per tre motivi: lavoro, motivi medici o per effettuare acquisti, per il resto non puoi uscire - dice -. C’è la polizia fuori, fanno firmare un certificato che va compilato con tutte le informazioni e tutto ciò che farai, in modo che possano controllarti (l'autocertificazione ndr). Se non si rispetta la quarantena, ci sono persino multe e galera. Più che paura, ciò che noti è una specie di tristezza. In Italia le persone sono come in Spagna, siamo persone molto socievoli, che amano stare in contatto. E ci deve essere una distanza di un metro minimo con gli altri, hai brutte sensazioni, dubbi su chi incontri: psicologicamente è un po' difficile".
A Milano la situazione è surreale, racconta Rocio: "In città il silenzio è assordante, davvero. Soprattutto negli ultimi due giorni dopo l’ultimo decreto, il più restrittivo. È una tristezza, ti chiedi: finirà presto? La sensazione è di non vedere la fine perché tutto sta peggiorando. Non vedi la fine del tunnel a causa dell’incertezza. Borja? Sta bene, non ha sintomi. Dopo la notizia di Rugani, sono in una sorta di quarantena. I giocatori non possono uscire. Se ha bisogno di qualcosa, devo uscire io. Ha compagni che non hanno compagne con loro: devono ordinare tutto online e rimarranno soli per 15 giorni".
Al termina della chiacchierata, Rocio invia un messaggio ai suoi compatrioti spagnoli perché prendano coscienza della situazione: "Non sono un dottore, quello che so è che l'unico modo per fermarlo è rimanere a casa. Aiutiamo davvero rimanendo a casa. Ho detto alla mia famiglia di non andare nei posti dove ci sono molte persone. E davvero non esageriamo, non sono un allarmista. All'inizio non avevo paura di questo virus e ora sono uno dei primi a rimanere a casa, non esco e rimango tutto quello che mi dicono".