D'ora in avanti la parola d'ordine di Mourinho sarà 'gestire'
L’Inter che esce dal Tardini di Parma è un’Inter tosta, dura a morire e soprattutto consapevole del fatto che lo scudetto ora è solo questione di gestione. Gestione; è questa la parola utilizzata da Josè Mourinho a fine gara. Gestione dei punti e gestione delle risorse, sia fisiche che mentali. La gara con il Chelsea ormai dista solo due settimane e il portoghese farà di tutto per recuperare, in questi giorni rimasti, Stankovic e Muntari, giocatori che potrebbero garantire a qualcuno di tirare il fiato in vista della gara contro i londinesi. L’Inter ora è nel suo massimo splendore, mentre il Chelsea (sconfitto al Goodison Park per 2-1 dall’Everton) sembra stia conoscendo il suo periodo più brutto della stagione, con il Manchester United che incalza a un solo punto dietro. Quest’ultimi, ancora una volta, hanno subito gol su palla inattiva, il sedicesimo stagionale, mentre l’Inter ha acciuffato il pareggio a Parma, con Balotelli, proprio su azione di palla inattiva, una delle specialità nerazzurre visti gli esperti in materia, come Lucio, Samuel e Motta che potrebbero colpire in ogni situazione. Oltre a ciò l’Inter ha ora una consapevolezza maggiore delle sue potenzialità e i rientri di Sneijder e Stankovic saranno fondamentali nella gestione dell’energie, quella gestione che Josè Mourinho chiede ai suoi ragazzi nel proseguo del campionato, alla luce del fatto che la situazione di classifica sta divenendo sempre più salda.
Josè Mourinho ha cosi la situazione sotto controllo e sicuramente monitorerà al meglio i rientri dei giocatori prima citati, doserà con saggezza le forze, magari facendo tirare il fiato a quei giocatori che hanno svolto un lavoro incredibile nel corso del mese di gennaio, quando i nerazzurri erano in emergenza e Cambiasso e Motta erano costretti agli straordinari. Ora avanti con Napoli e Sampdoria, due gare ostiche contro due squadre preparate, per dare una maggiore spinta in campionato, in termini di classifica, in attesa della grande notte di Champions League. Fino ad allora una sola parola d'ordine: gestire.