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Da Handanovic a De Vrij, da Skriniar a Godin: Brozovic non è più solo e i numeri non mentono

di Andrea Pontone

I due veri uomini incaricati di avviare la manovra in casa Inter sono Samir Handanovic Stefan de Vrij. Tutto parte dal portiere sloveno, che ha studiato da Manuel Neuer: contro la Lazio, 100% di precisione palla al piede (35 i tocchi effettuati dal capitano nerazzurro). Il numero 6 della Beneamata, il quale può essere oramai considerato un libero vecchio stampo, se la cava con un 96,6% di accuratezza e moltissimi contrasti decisivi. Elegante palla al piede, non lascia agli attaccanti avversari lo spazio per concludere a rete. Ben 99 i tocchi di palla effettuati dal difensore olandese (dati Whoscored.com): nove lanci lunghi calibrati, altrettanti quelli giunti a destinazione.

Statistiche che confermano il lavoro che da luglio Antonio Conte ha impostato per l'avvio dell'azione, confermato anche ieri dallo stesso tecnico in conferenza stampa: "La squadra deve saper attaccare con undici giocatori, portiere compreso, quando si parte in costruzione. Nella fase di possesso sono coinvolti tutti, bisogna essere bravi e migliorare in tutto e per tutto".

Parole in linea con il riferimento a Milan Skriniar di qualche giorno fa, in cui il tecnico ha sottolineato come allo slovacco, come a tutti i difensori, lui chieda di essere i primi ad avviare la manovra offensiva. Non piu semplice copertura difensiva, ma vera e propria impostazione con ricerca di più linee di passaggio.

Ennesimo indizio, le parole di un altro difensore, Diego Godin, che nell'intervista a Marca delle scorse ore ha confermato come Conte gli stia chiedendo un lavoro nuovo rispetto ai suoi trascorsi: "Conduco la palla molto più in attacco ora. Devo iniziare il gioco sulla destra, essere la prima linea di passaggio verso il centro o le corsie. Devo avere una tensione particolare perché Conte mi posiziona più in alto. È un cambiamento rispetto all'Atletico, ma penso di avere abbastanza intelligenza per adattarmi".

Le statistiche emerse contro la Lazio non sono altro che la certificazione sia delle idee tattiche su cui il tecnico salentino sta lavorando sia della crescita sotto questo aspetto degli interpreti. Una filosofia avviata già da Luciano Spalletti (Handanovic ha acquisito tale padronanza anche grazie a lui) e proseguita anche in questo nuovo corso. Marcelo Brozovic, in poche parole, non è più l'unico regista dell'Inter.

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