Da rebus a risolutore: Ljajic ripaga la fiducia. La svolta tattica dopo il rosso
Altra prestazione convincente quella di Adem Ljajic nel corso dell'anticipo di questa decima giornata contro il Bologna. Il giocatore serbo, schierato esterno nel 4-3-3 iniziale ha poi dato il meglio di sé largo nel 4-4-1 a seguito dell'espulsione di Felipe Melo.
I primi 45 minuti dell'ex Fiorentina e Roma sono stati sottotono, conformemente alla prestazione della squadra: poco incisivo, ha faticato e non poco a trovare la posizione giusta in campo risultando assente nello sviluppo della manovra nerazzurra. A evidenziarlo ci sono i dati statistici: nella prima frazione di gioco poche volte è entrato in possesso del pallone e per brevi tratti, questo perché arginato a dovere da Masina e Ferrari, i due terzini felsinei. La svolta si ha con l'espulsione. Sebbene sia stato schierato sulla linea dei centrocampisti, in un ruolo inusuale per lui, il maggior spazio a sua disposizione ha fatto sì che si potesse rendere più pericoloso presso l'area di rigore dei rossoblù: dal 60° minuto si contano ben tre passaggi chiave di cui uno è l'assist per Icardi e l'altro porta al salvataggio in extremis di Taider sul tiro quasi a botta sicura da parte di Perisic. Con più spazio a disposizione, dunque, Ljajic è entrato nel vivo della manovra cercando sempre di più il pallone da giocare in avanzamento e non arretrando a causa degli spazi troppo congestionati: il 45,61% dei palloni toccati, infatti, sono nell'ultimo terzo di campo laddove la manovra nerazzurra aveva bisogno di essere velocizzata.
Il secondo tempo di Ljajic, dunque, si conferma sulla falsariga di quello di Palermo: un giocatore fiducioso che prova a saltare l'uomo solo quando sa di potercela fare (chiaro è a riguardo il 2/2 alla voce dribbling nella ripresa) e che riesce a creare tante occasioni con le sue giocate. Ljajic ripaga la fiducia accordatagli da Mancini e così facendo dimostra che le voci che lo volevano indolente e avulso dal contesto nerazzurro non corrispondevano a verità.