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Da Verona a Cagliari, fino a Genova: il made in Inter fa tendenza in Italia

di Christian Liotta

In principio era il Livorno. L’anno scorso è stato dato il via ad una sorta di piccolo esperimento da parte dell’Inter, che ha stretto una collaborazione con un’altra squadra di Serie A, allo scopo di mandare un manipolo di giovani giocatori a farsi, come si suol dire in questi casi, ‘le ossa’ nella massima serie. La scelta è caduta sul Livorno, formazione neopromossa, alla quale è stato girato un bel blocco, dal portiere Francesco Bardi ai centrocampisti Alfred Duncan (che tra l’altro in amaranto aveva disputato già la seconda parte della stagione precedente in B), e Marco Benassi, passando per Ibrahima Mbaye. Non è andata benissimo, visto che l’avventura in A del Livorno si è esaurita dopo solo un anno, ma dal punto di vista delle prestazioni personali le indicazioni complessive offerte sono state buone.

L’esito non confortante del campionato della compagine toscana, comunque, non ha scoraggiato l’Inter dal riprovarci. E anzi, nel prossimo campionato la strategia potrebbe addirittura moltiplicarsi. Mentre, nei giorni scorsi, è stato annunciato un accordo col Prato, formazione che diventerà nei prossimi tre anni il trampolino di lancio dei ragazzi in uscita dalla cantera nerazzurra verso la Lega Pro, in Serie A si registra addirittura la fila di presidenti e uomini mercato interessati ai prodotti del vivaio interista più interessanti, quelli già messisi in luce negli ultimi anni. In prima fila, ad esempio, c’è il Chievo Verona, che nei prossimi giorni dovrebbe ufficializzare l’arrivo di Francesco Bardi e Cristiano Biraghi, e dopo il ritiro di Pinzolo regalare, a meno di ripensamenti di Walter Mazzarri, la prima vera chance nella massima serie a Lorenzo Crisetig, centrocampista di grande prospettiva del quale da anni si parla un gran bene e che dopo due anni più che positivi a Crotone è pronto al grande salto.

Da una squadra che ha praticamente messo tutto nero su bianco ad un’altra che invece i nomi li ha ancora in agenda ma il cui interesse è comunque palese: parliamo del Cagliari, fresco di passaggio di proprietà da Massimo Cellino a Tommaso Giulini, vecchia conoscenza del mondo nerazzurro per essere stato membro del CdA dell’Inter durante gli anni di presidenza di Massimo Moratti. Pressoché definito l’acquisto di Simone Benedetti (con opzione di riacquisto), il nome più caldo sul fronte rossoblu è quello di Raffaele Di Gennaro, portiere classe 1993 che nell’ultima stagione al Cittadella si è imposto all’attenzione rivelandosi a detta di tutti gli addetti ai lavori uno dei migliori portieri dell’intera cadetteria e per il quale tutti prevedono un futuro luminoso. Un po’ meno gettonati ma comunque nel mirino sono Samuele Longo e Matteo Bianchetti, tutti ragazzi che sotto la guida di un tecnico come Zdenek Zeman potrebbero veder iniziare nel migliore dei modi la loro parabola ascendente nel calcio che conta.

E nelle ultime ore, si registra un’altra novità: Massimo Ferrero, nuovo presidente della Sampdoria, in attesa dell’inserimento di Ariedo Braida come direttore generale, scende in campo in prima persona per trovare rinforzi per la sua nuova creatura e i primi contatti sono avvenuti con Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro. In cima alla lista dei discorsi c’è Shkodran Mustafi, nazionale tedesco ora impegnato con la Nationalmannschaft di Joachim Loew in Brasile, 22enne di grande talento che piace a tanti club italiani e non solo. Ma in casa blucerchiata nomi di ragazzi nerazzurri che piacciono ci sono eccome, basti pensare a Samuele Longo Alfred Duncan. Siamo ancora a titoli di sondaggio, come detto, ma l’interesse c’è, visto che il ghanese è individuato come l’erede ideale di Pedro Obiang e Samuele Longo sarebbe nei gusti di Sinisa Mihajlovic e non di poco.

Da affari concreti a semplici voci, ma in questo momento la certezza sembra essere uno: il ‘made in Inter’ è un marchio che sembra fare davvero tendenza nel mondo del calcio. 


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