Da Zero a Dieci - Il 5 di Palacio è da enciclopedia, lo zero dell’Inter da incubo
Proseguono le montagne russe in casa Inter: dopo il picco contro il Napoli di sabato sera, arriva subito la discesa e anche ripidissima che porta alla sconfitta contro il Genoa dell’ex Gasperini. Andiamo a ripercorrere i dati salienti della sfida del Ferraris in questo appuntamento con “Da Zero a Dieci”.
ZERO - I tiri in porta dei nerazzurri dal 60° minuto in poi in quel di Marassi. La squadra, dopo il fiacco tiro centrale di Perisic, non è stata più in grado di centrare la porta e i dati, alla fine della gara, dimostrano, grazie anche all’ultima mezz’ora da zero tiri fra i pali difesi da Lamanna, che il Genoa ha effettuato più conclusioni dei nerazzurri.
UNO - Un tiro in porta per Mauro Icardi che però, questa volta, non riesce a trovare la via del gol. Il cinismo dell’argentino è un’arma a doppio taglio: quando trova la via del gol non si può non esaltarne le caratteristiche, ma quando come ieri si trova di fronte un muro, non si può non pensare a cosa sarebbe successo se qualche conclusione in più fra i pali fosse arrivata. Da capitano, però, è da apprezzare e da elogiare il suo intervento nel post-partita quando ha messo la faccia a nome della squadra dopo una sconfitta così importante ai fini della lotta al terzo posto.
DUE - Le parate di Handanovic nella prima frazione di gioco, sintomo di come la squadra di Mancini abbia sì sofferto in qualche occasione contro un Genoa propositivo e non arroccato nella propria metà campo, ma comunque non sia stata sotto assedio o debba ringraziare particolarmente lo sloveno. Nella seconda frazione, invece, un grazie in più si deve dire all’ex Udinese perché se il passivo non è stato più pesante è merito suo. Qualche piccolissimo dubbio sulla possibilità di poter uscire in occasione della sponda di Tachtsidis per il gol di De Maio permane, però non si può imputare a lui la sconfitta.
TRE - Le gare in cui l’Inter non è andata a segno in questa stagione quando sono stati gli ospiti. Su 17 incontri disputati, contro il Milan, contro la Juventus e contro il Genoa la squadra di Mancini non ha trovato il gol quando ha giocato in trasferta: non un dato totalmente negativo, ma se si analizza il valore della rosa da centrocampo in su non si può aprire un’ampia riflessione a riguardo.
QUATTRO - Nel 2016 ben quattro volte i nerazzurri, dopo essere andati sullo 0-0 all’intervallo, non sono riusciti a portare a casa la vittoria collezionando un bottino di 3 sconfitte ed un pareggio, quello contro la Roma dell’Olimpico. Sembra come se per i primi 45 minuti l’intensità difensiva regga perfettamente, ben sostenuta dalla fase offensiva, ma poi, complice il calo degli attaccanti e del centrocampo, si subisce sempre il gol che nega la vittoria ai nerazzurri.
CINQUE - I passaggi chiave partiti dai piedi di Rodrigo Palacio. Nella gara dell’ex, El Trenza è stato semplicemente enciclopedico nonostante avesse iniziato con il piede sbagliato la gara. Non appena si è sistemato meglio in campo ha dettato i passaggi per sé di modo da poter servire i propri compagni meglio posizionati. Nonostante sia il meno giovane del reparto avanzato dell’Inter, in serate come quella di ieri risulta sempre il migliore e l’ultimo a mollare.
SEI - I passaggi di Adem Ljajic nei 5 minuti giocati e il serbo è stato in grado anche di creare un’occasione potenzialmente pericolosa. Con il senno di poi, forse, lasciare un po’ di spazio in più all’ex Roma e Fiorentina poteva tornare utile per dare imprevedibilità ad una manovra troppo stantia.
SETTE - I punti di distacco dalla Roma a quattro giornate dalla fine. La matematica non condanna ancora i nerazzurri, ma sicuramente la rincorsa, che già appariva ostica, sembra quasi impossibile. Quella di ieri sera, alla fine del campionato, andrà ad unirsi alle gare catalogate come grandi rimpianti all’interno di un plico che sta prendendo dimensioni sempre più grandi, troppo grandi.
OTTO - I tackle portati a termine dalla cerniera mediana dell’Inter formata da Felipe Melo e Gary Medel. I due sono stati eccelsi, specialmente Melo nel primo tempo, e finché hanno retto anche l’Inter ha resistito, nel momento in cui i due sono stati schiacciati dalla pressione del Genoa, più alto nel secondo tempo, la manovra ne ha risentito e il gol è stata la naturale conseguenza di ciò.
NOVE - Quella di ieri sera è stata la nona sconfitta stagionale per i nerazzurri, la sesta del 2016. Con questo numero, purtroppo, si spiega perfettamente la classifica dell’Inter a quattro giornate dal termine.
DIECI - I palloni toccati da Eder nei 20 minuti scarsi giocati ieri sera. Entrato al posto di Perisic per giocare largo a sinistra nel 4-3-3, il ruolo a lui più congeniale, è costretto a cambiare nuovamente la sua posizione a seguito del gol di De Maio. Nemmeno il tempo di entrare in partita che ne è, forzatamente, uscito di nuovo risultando quasi assente agli occhi degli osservatori.