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Dagli infortuni agli errori arbitrali: Strama, da Moratti fiducia convinta

di Alessandro Cavasinni

Fiducia a oltranza. Massimo Moratti non lascia Andrea Stramaccioni e, anzi, raddoppia. Raddoppia perché la stagione del tecnico romano, al netto di orrori arbitrali e infortuni, non è stata così negativa come la descrive la classifica. Come ripetuto più volte anche da queste pagine, a organico completo l'Inter è stata anche una bella Inter, vincente e continua. Poi i problemi a catena, gli errori, le 'sfortune' e il declino. Ma il presidente nerazzurro non dimentica e la fiducia nell'allenatore scelto poco più di un anno fa resta.

DIFESA CON FIDUCIA E... PARACADUTE – “Moratti è il primo a sapere, e lo ha detto, che l’obiettivo 3˚ posto è quasi una chimera; però la finale di Coppa Italia, e dunque la possibilità di vincere un trofeo, è un traguardo difficile, ma ancora raggiungibile e comunque anche nelle ultime otto gare di campionato possono essere lanciati segnali positivi dalla squadra e dunque dall’allenatore”, sottolinea la Gazzetta dello Sport, che spiega il motivo della difesa a oltranza: c'è stato un sostegno anche privato e non solo pubblico dopo il ko con l'Atalanta e vige la consapevolezza che Strama ha anche bisogno di fare esperienza dopo essere stato catapultato in un mondo a lui completamente sconosciuto.

ARBITRI E CLASSIFICA – Inciderà la classifica finale sulla decisione di tenere o meno Stramaccioni? Secondo la Gazzetta dello Sport, Moratti non dovrebbe tenerne conto in maniera ossessiva, anche perché ci sarebbe la coscienza di non aver fatto tutto il possibile per aiutare il tecnico “Si va dal coinvolgimento e l’esposizione diretti nella gestione del caso-Sneijder alle recenti frizioni con lo staff medico: il presidente è convinto che non sempre Stramaccioni si sia potuto dedicare solo a fare l’allenatore”, si legge sulla rosea, che poi spiega come Moratti apprezzi in particolare lo stile di Stramaccioni di vivere il club in toto e in maniera viscerale, “almeno quanto la passione che mette nel lavoro sul campo e che lo porta ad avere con lui anche un dialogo più frequente di quello avuto con altri allenatori”. E poi gli errori arbitrali non si possono dimenticare: in Palazzo Saras c'è la convinzione che almeno 7-8 punti siano stati sottratti dalle sviste dei direttori di gara, una cifra che avvicinerebbe non poco l'Inter e Stramaccioni alla lotta per centrare un posto in Champions: non propriamente briciole, insomma...

MERCATO E QUALCHE IPOTESI – Icardi, Laxalt, Botta, Campagnaro e Andreolli sono acquisti già belli che impacchettati. Cinque indizi che la dicono lunga sul progetto studiato con lo staff tecnico, a capo del quale c'è ovviamente Stramaccioni. “E’ un progetto che, tanto più senza i 30 milioni garantiti dalla Champions League, dovrà attenersi a certi parametri, anche economici: Stramaccioni, oltre ad avere un ingaggio più che sostenibile, è allenatore da liste della spesa più ragionate che pretenziose e ha la predisposizione a lavorare non solo sull’immediato, ma pure sullo sviluppo di idee. Anche a più lunga scadenza”, evidenzia ancora la Gazzetta. Anche perché nessuna ipotesi di nuovo tecnico è stata davvero presa in considerazione (da Mazzarri a Mihajlovic, passando per Blanc, Spalletti, Zenga e tutti gli altri). Un discorso che Moratti preferirebbe non affrontare, perché la fiducia in Stramaccioni c'è, è salda. Specie in questo momento di difficoltà: raramente il presidente nerazzurro ha affiancato così tanto un suo allenatore dopo una serie negativa di risultati.


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