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Dall'inferno al paradiso: Cou e Ricky, la fiducia nei giovani adesso paga

di Alberto Santi

Non tutti i mali vengono per nuocere. Molti tifosi nerazzurri si saranno disperati alla notizia dell'infortunio di Wesley Sneijder, costretto a saltare la sfida con il Cagliari. Invece, Philippe Coutinho non ha fatto rimpiangere il trequartista olandese, spremuto nel corso delle amichevoli da Bert Van Marwijk, commissario tecnico degli oranje. Anzi, il numero 29 brasiliano, tutto riccioli e talento, ha dimostrato di valere quei 4 milioni di euro, pagati quando era ancora quindicenne. Ma l'ex Vasco de Gama non è l'unica nota positiva della serata. Da evidenziare anche la prova di Jonathan, meglio nel primo tempo che nel secondo, chiuso dal cambio di modulo e dall'entrata in campo di Ricky Alvarez, che continua a far vedere lampi di gioco davvero interessanti.

ZIG-ZAR – Chi ancora fatica a trovare continuità è Mauro Zarate. Mister Ranieri sceglie ancora lui come partner di Pazzini, ma il numero 28 è più fumo che arrosto. L'argentino, in prestito dalla Lazio, svaria su tutto il fronte di attacco, passando dalla fascia destra alla sinistra e viceversa, cercando più volte, anche in maniera testarda, il tiro in porta. Spesso va a occupare la zona di Coutinho che, proprio nella prima frazione di gioco, fatica a inventare per la presenza ingombrante del suo compagno di squadra. Maurito sbaglia troppo in fase d'appoggio ed è anche sfortunato, quando colpisce la traversa da calcio da fermo.

THIAGOL  – Nel secondo tempo, il tecnico romano decide di cambiare, inserendo Alvarez al posto di Zarate, passando a un 4-2-3-1. La scelta si rivela subito giusta: Ricky e Philippe hanno il compito di allargare la difesa cagliaritana, favorendo così gli inserimenti di Thiago Motta. L'italobrasiliano è puntuale a farsi trovare pronto, e in fuorigioco, quando realizza la rete del vantaggio. Sarà un caso ma anche l'altra unica vittoria casalinga porta la firma dell'ex Genoa (era Inter-Chievo). Dopo l'1-0, la squadra cresce in fiducia e, soprattuto, aumentano gli spazi concessi dai sardi, troppo poco incisivi in fase offensiva.

RICKY E COU, LA MEGLIO GIOVENTU' – Con le praterie concesse dai ragazzi di Ballardini, Coutinho e Alvarez vanno a nozze. Il brasiliano ha molto più spazio a disposizione, anche grazie alla sostituzione di Zarate, e si rende subito protagonista di qualche bella giocata, sfiorando il raddoppio con un tiro dalla distanza. Ma il vero capolavoro dei due giovani talenti arriva al minuto 60: grazie a un contropiede, il numero 11 può involarsi verso la porta avversaria, rallenta il passo, favorendo l'arrivo dei compagni, serve il verdeoro, che è bravissimo a bruciare Agazzi con un secco rasoterra. Sarà merito della vittoria, ma probabilmente a questi due giocatori va concessa più fiducia.

COSA VA E COSA NO – La seconda vittoria casalinga porta quindi buone notizie. Innanzitutto nuovi inaspettati protagonisti: Jonathan, Alvarez e Coutinho hanno sorpreso gli spettatori del Meazza con ottime giocate, il centrocampo è ritornato a essere solido, dimostrando che i senatori sono ancora pronti a portare la croce, senza dimenticare che in panchina ci sono giocatori come Poli e Obi. Le note negative della serata arrivano dagli attaccanti: Pazzini sente più di tutti le assenze di Sneijder e Maicon, veri uomini assist per il centravanti di Pescia, trovandosi spesso poco servito. Zarate invece sembra sempre sul punto di pungere ma non riesce mai a trovare l'affondo decisivo. Evitabile la rete concessa nel finale, soprattutto contro un Cagliari che, come confermato dal tecnico Ballardini, ha creato davvero poco in zona gol. L'importante era però portare a casa i 3 punti, quindi la missione è stata compiuta. Adesso la rincorsa può partire.


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