Darmian e l'Inter, inseguimento di 3 anni. Ma lo United ha sempre frenato. Fino ai patti dell'estate scorsa
Matteo Darmian e l'Inter erano promessi sposi da almeno 3 anni. Fin dal 2017 c'erano stati contatti per l'approdo in nerazzurro del terzino. Corteggiamenti e contatti in ogni sessione di mercato. Il primo a muoversi fu Walter Sabatini nell'estate 2017, ma all'epoca lo United sparò alto chiedendo 15 milioni per il suo cartellino. Troppi per un club ai tempi in regime di Fair Play Finanziario.
Il feeling non si è mai interrrotto, tanto che ci provò ancora una volta, nel gennaio 2019, Piero Ausilio che alla fine virò sul più economico Cedric. Anche in quel caso le richieste inglesi erano state ritenute troppo elevate (8 milioni). Nell'estate 2019 Darmian torna in Italia, a sorpresa per giocare nel Parma ma come vi raccontammo ai tempi in esclusiva con lo zampino dell'Inter (LEGGI QUI). L'asse Antonio Conte-Daniele Faggiano permise a Darmian di tornare in Italia.
Gli ottimi canali permisero di confezionare una operazione congiunta di mercato con un piano ben preciso. Un anno in Emilia per giocare con continuità per poi sbarcare a Milano con un contratto triennale. Patti rispettati e operazione conclusa a ottobre 2020 con la formula del prestito gratuito con obbligo di riscatto a 2,5 milioni. Contratto triennale da 2 milioni per Darmian che voleva l'Inter da anni e alla fine l'ha raggiunta.
Accolto con scetticismo da una parte di critica e tifoseria ha subito dimostrato con abnegazione e impegno di essere un elemento utile. Prestazioni importanti in Champions e campionato: oggi contro il suo ex Parma, con cui ha iniziato l'attuale stagione, potrebbe partire titolare nei tre dietro (come giocava a inizio carriera nella primavera del Milan) o più semplicemente da esterno.
Una duttilità tattica preziosa, che l'ha fatto appezzare negli anni scorsi ad Conte che lo chiamò in Nazionale per Euro 2016. Il classico jolly che fa la fortuna di tanti allenatori: Darmian si sta prendendo una bella rivincita e vuole continuare a stupire.
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