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Davide Santon, che cosa succede? Per fortuna c'è l'Under 21

di Domenico Fabbricini

Per la seconda volta consecutiva il "bambino" Davide Santon resta a casa. Neanche contro la Roma Mourinho lo ha convocato, e qualcuno parla già di un "caso" Santon. Appurato che parlare di caso per un ragazzo di poco più di 18 anni che un paio di anni fa giocava in Primavera e che non viene convocato appare eccessivo, è però indubbio che un problema c'è, non a caso era stato proprio Mourinho a notare le sue qualità e a lanciarlo nella mischia, con ottimi risultati sul campo che hanno fatto parlare uno come Marcello Lippi (non esattamente uno qualunque) di "predestinato", come Paolo Maldini, fino alla convocazione nella Nazionale maggiore, quasi un record per la sua età. Ora proprio Mourinho ha rivisto le sue scelte, puntando su altri calciatori.

Ha giocato poco in questa stagione Santon, e quando ha giocato non ha brillato, l'ultima volta che ha calcato il manto erboso è uscito dal campo molto depresso per lo scarso apporto. Evidentente le sue prestazioni in campo così come in allenamento sono calate, fino a fargli perdere anche la maglia azzurra maggiore, convocato però da Pierluigi Casiraghi nell'Under 21. Una soddisfazione sicuramente per un calciatore della sua età, ma visto il livello cui era arrivato Santon appare più come un degradamento che come un premio.

Noi però non ce la sentiamo di buttare subito la croce addosso al ragazzo, preferiamo optare per la compresione e la linea morbida: succede, in tanti campi della vita, che giovanissimi "fenomeni" facciano parlare di sé per un periodo, per poi tornare alla normalità pochi anni dopo. Santon ha vissuto un periodo d'oro nel suo esordio nel massimo campionato, galvanizzato evidentente anche dai tanti complimenti immediatamente piovutigli addosso. Col tempo poi le sue prestazioni si sono stabilizzate e normalizzate, ha continuato a giocare con continuità e buoni risultati, ed evidentemente ora sta attraversando un momento di leggero appannamento. Può succedere a chiunque ma ciò non vuol dire che Santon è di colpo diventato un "brocco": le qualità ci sono e lo ha fatto vedere tante volte, ha davanti una lunghissima e luminosa carriera e non è il caso di deprimersi per qualche prestazione meno positiva. Anzi è proprio quel che deve evitare un calciatore della sua età, quando il morale gioca un ruolo fondamentale.

Quel che dovrebbe fare Santon, secondo noi, è continuare a lavorare con serenità ed umiltà, conscio di essere un giovane talento di soli 19 anni che comunque gioca nell'Inter ed è sempre nel giro della Nazionale. E scusate se è poco...
Valutare il prestito in altre società? Perché no se può servire a ritrovare il posto da titolare e la giusta serenità, ma non di certo la cessione: l'Inter ha in casa uno dei migliori terzini italiani dal sicuro avvenire, e con lui deve costruire la squadra del futuro.


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