Deki: "Mi piange il cuore per Moratti. Thohir, Mou, Mancini e gli argentini..."
Ospite negli studi di Stop&Gol, Dejan Stankovic, ex centrocampista dell'Inter, ha parlato di Mario Balotelli, ex compagno di squadra in nerazzurro del serbo: "Deki è un grandissimo ragazzo, anche se ogni tanto esce dai binari. Ma quando si renderà conto della sua forza, sarà indubbiamente uno dei migliori attaccanti al mondo. Un personal coach? Per me può essere controproducente. Va ancora coccolato, deve crescere; un giorno però scatterà qualcosa nella sua testa e allora volerà". Stankovic rivela anche di sentire ancora i suoi compagni all'Inter: "Con loro parlo di tutto, di cose di campo e non solo. Se vorrei essere nello spogliatoio di Torino? Sì, queste cose mi mancano, così come la Champions League".
Deki non ha dubbi nell'indicare in Daniele De Rossi il miglior centrocampista italiano: "Del 100% della Roma, il 70% lo fa lui. La sconfitta della Juve? Non mi sorprende, perché ormai la gente sa come gioca la Juventus. Credo che a breve gli avversari riusciranno a frenare anche la Roma". Ma quando era all'Inter, qual è stato il vero colpo dell'Inter? "Diciamo tutta la spina dorsale dell'Inter che poi vinse il Triplete, da Lucio a Diego Milito, fino a Samuel Eto'o. Con Mourinho in panchina". Ma se dovesse suggerire un giocatore ad Erick Thohir, Stankovic chi consiglierebbe? "E' difficile, ma credo che Thohir col cuore nerazzurro seguirà le vicende dell'Inter. Ma a vedere andare via Massimo Moratti mi piange davvero il cuore, per me è come un padre. I gol più belli? Con lo Schalke, col Genoa, un po' tanti...". Si parla anche del rapporto con Roberto Mancini: "Dal 2007 ci salutiamo quando ci vediamo. Abbiamo preso strade diverse, ma non abbiamo litigato: sono gli impegni che ci hanno allontanato, c'è stata qualche discussione e nulla più. Gli auguro tanti successi al Gala come con noi all'Inter. Ho grandissimi rapporti con José Mourinho e con gli argentini dell'Inter, potete chiederlo". E a proposito degli argentini, si commenta il loro ritardo nel tornare in Italia, una cosa che a Deki non è mai accaduta: "Ho chiesto di tornare dopo a volte, ma per il resto sono sempre tornato puntuale. E anche Arturo Vidal, che è così importante per la Juve, non può permettersi di saltare più di una seduta".
Stankovic è anche tornato sulla polemica legata a quella battuta di Andrea Agnelli su Facebook legata allo scudetto del 2006: "Un messaggio su Facebook non può riaccendere una rivalità. Del Piero e gli altri juventini lo sentono loro ma poi i signori più in alto lo hanno assegnato all'Inter, noi non c'entriamo. Io poi ne ho vinti quattro sul campo, e con l'Inter ne conto cinque". Deki viene poi interrogato su un possibile ruolo da allenatore dell'Inter: "Non so, serve molta esperienza". Quella che è mancata ad Andrea Stramaccioni? "Forse, ma resta un'ottima persona. Purtroppo la preparazione fisica non è stata ottima e ci sono stati tutti quegli infortuni...". E di Walter Mazzarri invece cosa pensa? "Vedo la squadra cambiata in meglio, del resto le sue squadre hanno una carta d'identità. I miei compagni mi dicono come e quanto lavora. Se sono dispiaciuto di farne parte? No, non ho alcun rimpianto". Si parla anche di Juventus, e di quel suo possibile passaggio in bianconero poi sfumato anche per il rifiuto dei tifosi bianconeri: "A dire il vero fui più vicino ai bianconeri qualche anno prima, ma poi ho scelto l'Inter e ne sono felice, perché ho vinto tutto".