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Difesa solida, giovani e i rientri dei big: le note positive per Ranieri

di Guglielmo Cannavale

L'Inter vince la sua seconda gara di fila. Detto in questa stagione, è una cosa da non crederci. E invece è tutto vero: dopo aver battuto la Fiorentina, anche il Genoa si arrende ai nerazzurri. Due vittorie che riportano l'Inter abbastanza in alto, a quota 20 punti. Non ancora in zone europee, ma almeno fuori, speriamo per sempre, dai bassifondi della classifica. Ma la vittoria di ieri e quella di sabato sono arrivate più per meriti dell'Inter o per demeriti di Fiorentina e Genoa?

Questa è la grande domanda che affligge i tifosi nerazzurri. Prima di dire che l'Inter è tornata, che può lottare per lo Scudetto, che può puntare alla semifinale di Champions, bisogna aspettare. Almeno fino a gennaio. Ora ci teniamo questi sei punti, che valgono oro. E soprattutto pensiamo a vincere le prossime due partite contro Cesena e Lecce. Nelle ultime 5 partite, comunque, sono arrivate 4 vittorie. Quindi le ultime due vittorie non sono state un caso. Tornando alla domanda di prima, bisogna ammettere che Fiorentina e Genoa non sono due squadre in salute, ma che hanno diversi problemi.

Concentriamoci sulla gara col Genoa. I rossoblu presentano un modulo che punta molto sulla difesa, una sorta di 5-4-1. L'unica punta, Ze Eduardo, viene servita con lanci lunghi e cerca la sponda per l'inserimento di Merkel o Rossi. Tattica che fallisce miseramente perché Samuel e Lucio anticipano sempre l'attaccante genoano. Per il resto il Genoa pensa soprattutto a difendersi. L'Inter tiene palla e ha il controllo del campo: per certi versi si può dire che abbia dominato. Sono mancate solo le occasioni da rete. L'Inter ci ha provato su corner con Samuel e Milito nel giro di un secondo. Poi il gol di Nagatomo, il tiro di Alvarez da fuori e l'occasione finale per Pazzini. Questo perché l'Inter non riusciva a sfondare sulle fasce (nessun cross degno di questo nome) e la coppia d'attacco non creava nulla. I miglioramenti in fase difensiva però sono evidenti, e non solo ieri, ma nelle ultime 5 partite. 

Samuel e Lucio reggono bene, Julio Cesar non viene mai chiamato in causa se non al novantesimo. Queste sono ottime indicazioni per Ranieri. Il Genoa, prima dell'assedio finale, non aveva mai tirato in porta, così come la Fiorentina. Il problema rimane la corsa e il dinamismo, soprattutto a centrocampo. Ma con due esterni che corrono molto le cose stanno migliorando. Ieri Faraoni non ha giocato come a San Siro e Poli non era nel suo ruolo, però la loro corsa è servita a Motta e Cambiasso per poter gestire meglio la palla e soffrire meno. Motta si è confermato il pilastro di questa Inter, il punto di riferimento per i compagni.

Ora Ranieri conta di recuperare tutti gli infortunati: ieri Poli e Forlan hanno fatto bene, Maicon ha riposato e non c'era Sneijder. Tutti e quattro potrebbero essere a disposizione per le ultime due gare del 2011. Il 4-4-2 delle ultime partite potrebbe far spazio a un 4-3-1-2 con Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti, Poli, Thiago Motta, Cambiasso, Sneijder, Forlan e Pazzini. Con finalmente delle valide alternative in panchina: Coutinho, Alvarez, Obi, Nagatomo, Faraoni, Zarate, Milito. Per Ranieri sembra un sogno, vediamo quanto durerà...


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