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Dimarco: "La gara col Barcellona e i big match con la Nazionale mi hanno cambiato. Quando c'è il derby..."

di Mattia Zangari

Federico Dimarco è il protagonista di una delle 50 storie scelte da 'Rivista Undici' per il suo numero 50 in edicola dal 6 giugno. Tra le pagine del mensile, trova spazio un'intervista interessante, che tocca temi delicati come il fenomeno del razzismo con cui il calcio deve ancora purtroppo fare i conti: "Che nel 2023 accadano ancora certe cose, è inammissibile - spiega l'ex Verona -. Finché le persone che insultano i giocatori in modo razzista non vengono espulse dal calcio, non vengono allontanate dagli stadi, non cambierà nulla. Perché si cambi bisogna adottare provvedimenti seri".

In seguito, Dimarco parla del suo rapporto speciale con Romelu Lukaku, un legame che va al di là del campo: "Ci vediamo molto spesso al di fuori del campo, eravamo in contatto anche quando io ero a Verona. Abbiamo un ottimo rapporto, con lui si parla molto di calcio ma anche ovviamente di vita privata. E la sera ci sfidiamo alla Play...".

Spazio, poi, al suo ruolo in camp: Quando le giochi ti rendi conto di dove sei, non mi sento un giocatore unico, ma lavoro per esserlo. Però i giocatori del mio ruolo sono diversi rispetto al mio modo di giocare. Ho delle qualità che la maggior parte non ha, e viceversa. Il mio ruolo è cambiato molto negli ultimi tempi. Prima i terzini erano visti come giocatori che si occupavano prevalentemente della fase difensiva, poi, soprattutto con il primo Guardiola a Barcellona, si sono diffusi i terzini di spinta, che accompagnano l'azione, oppure vengono a giocare dentro al campo. O magari vedi braccetti di una difesa a tre che giocano da mezzali... il modo di giocare è cambiato completamente. Interscambiabile. A me piace molto. Ti capita di non ritrovarti nel tuo ruolo, di essere in parti del campo che non ti aspetti. Per esempio, quest'anno ho segnato contro il Bologna mentre mi trovavo sulla fascia destra". 

Infine, un focus sui big match che hanno contribuito a farlo crescere in maniera esponenziale dopo che è tornato all'Inter: "Le partite con la Nazionale mi hanno cambiato e ci aggiungo anche quella contro il Barcellona nello stesso periodo. Sono state partite che mi hanno reso un giocatore completamente diverso. Quando giochi sempre, fai partite importanti, acquisisci fiducia e consapevolezza nei tuoi mezzi. Per me è stata una svolta, a livello mentale, a livello di prestazioni. Per arrivare a certi livelli devi farne tante di quelle partite. Quando le giochi ti rendi conto di dove sei. Però cerco di vivere serenamente la mia professione.... a parte quando c'è il derby".

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