"Diventerà grandissimo". La profezia di Spalletti su Skriniar: l'estate paga
"Diventerà un grandissimo difensore. Ha qualità, voglia e incredibili margini di miglioramento". Alla faccia della diffidenza che ne ha accompagnato l'arrivo, per alcuni solo una malcelata operazione finanziaria per sistemare il bilancio dell'Inter in ottica FFP, Milan Skriniar sta conquistando giorno dopo giorno, partita dopo partita la piena fiducia dei tifosi interisti. E dalle parole di Luciano Spalletti alla Gazzetta dello Sport, appare chiaro che quella dell'allenatore è ai massimi livelli. L'ex centrale della Sampdoria, accostato per molto tempo all'Inter anche prima che iniziasse la finestra di mercato estiva, è stato tra i primi nuovi innesti nella rosa nerazzurra a sublimazione di una trattativa che ha coinvolto anche Gianluca Caprari nell'ambito di uno scambio scisso solo a livello burocratico ma evidente nell'atto pratico. Qualcuno ha storto il naso per la valutazione eccessiva del classe '95 originario di Žiar nad Hronom, in un periodo che poi si è rivelato di vacche poco corpulente nel mercato nerazzurro. Eppure oggi quello che salta agli occhi non è il costo dell'operazione (basso, vista la valutazione del cartellino di Caprari e le cifre che circolano di questi tempi) quanto piuttosto l'impatto che questo ragazzone di 187 centimetri ha avuto sul mondo nerazzurro.
Škriniar è stato a lungo monitorato da Piero Ausilio ancor prima che Walter Sabatini fosse nominato coordinatore tecnico di Suning Sports e che Luciano Spalletti ricevesse l'incarico di allenatore dell'Inter. Chiaro è che tutte le parti in causa, proprietà compresa, hanno sposato l'idea di portare a Milano il giocatore slovacco, che per età e opportunità finanziaria rappresentava un profilo adatto alla strategia cinese. Ma probabilmente nessuno in casa Inter sperava che il suo arrivo fosse già così fondamentale nell'economia della squadra. Aver svolto tutta la preparazione atletica a Riscone di Brunico e la successiva tournée tra Cina e Singapore lo ha di certo agevolato, perché Spalletti ha approfittato della pre-season per consolidare l'affiatamento con Joao Miranda nell'attesa, chissà, di un rinforzo importante in difesa. Un lavoro che oggi risulta determinante per l'Inter, che pur non essendo stata in grado di arrivare al centrale di livello internazionale oggi ha nell'undici titolare due difensori che si conoscono bene e si completano a vicenda.
Rispetto alla coppia formata con Jeison Murillo, lo stesso Miranda sta traendo vantaggio dalla presenza di Milan Škriniar al suo fianco. Lo slovacco è un centrale vecchia maniera, di posizione, che evita uscite a vuoto (tipiche del colombiano, troppo fiducioso nei suoi mezzi atletici) e preferisce aspettare l'avversario piuttosto che attaccarlo. Di conseguenza, il brasiliano, fresco 33enne, non è costretto ad affannosi recuperi per colmare le lacune tattiche del compagno di reparto e può gestirsi con maggiore lucidità nei 90 e passa minuti in campo. Una manna per chi, come lui, riesce a leggere in anticipo le giocate dell'attaccante di turno e usa tanto la testa, non nel significato del gioco aereo. Chiaramente, i passaggi a vuoto sono dietro l'angolo e l'età, preziosa alleata per Miranda, rischia di non esserlo per Škriniar che pur essendo nazionale slovacco (prestazione super anche da mediano contro l'Inghilterra, a conferma che sa anche giocare col pallone tra i piedi) ha ancora un contachilometri in relativo rodaggio. Però l'approccio è quello giusto, da veterano, e sarà fondamentale quando incapperà nei primi inevitabili errori.
Le qualità sono sotto gli occhi di tutti, i margini di miglioramento evidenti e l'auspicio di Spalletti è lo stesso dei tifosi interisti, che nell'epoca moderna hanno visto e applaudito numerosi difensori di grandissimo livello e sanno riconoscere un potenziale campione. Vista la carenza di centrali oggi a disposizione, la speranza di tutti è che la salute lo accompagni il più a lungo possibile, perché già oggi è considerato fondamentale. Non male per un 22enne che all'inizio faceva storcere il naso anche per il nome di battesimo.