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Dominio, errori... poi ci pensa sempre lui: LautaGol colpisce e affonda la Dea. Tre punti di platino nell'ultima del 2025

di Niccolò Anfosso

In un campionato così equilibrato verso l'alto, anche il tassello della convinzione fa la sua parte. Stiamo vedendo la risalita (seppur non così brillante in termini di gioco) della Juventus, la conferma del Napoli e il cinismo pragmatico del Milan. L'ultimo appuntamento del 2025 coincide con una sfida particolarmente invitante e stimolante per l'Inter. E i primi minuti ci raccontano che l'agonismo sfrenato di entrambe le formazioni rappresenta il tratto identitario nell'approccio ai duelli. Uomo contro uomo, sovrapposizioni, maglie trattenute, giocate d'alto rango (come quella di Barella) e tanta sostanza. Nonostante i tanti duelli, nei primissimi istanti di gara mancano le conclusioni verso la porta. Poco dopo il 25esimo ci pensa Lautaro a trovarsi un varco spalancato dopo un grande controllo a eludere il pressing di Djmisiti, ma la conclusione del Toro è debolissima. L'Inter, comunque, continua a premere, giocando bene soprattutto in fase offensiva. Thuram trova la via della rete dopo un coordinamento balistico eccezionale, ma la posizione di offside di Lautaro vanifica tutto.

DUELLI AGONISTICI E FIATO SUL COLLO. Il gol incassato (poi revocato) sembra svegliare lo spirito di un'Atalanta guardinga che ha subito per buonissima parte di primo tempo la spinta insistente del Biscione, a cui è mancato praticamente solo il gol e l'ultimo passaggio. Da un errore di Thuram nasce un'azione pericolosa per la Dea, con il cross di Zalewski per Scamacca, che non arriva sulla traiettoria per un soffio. L'Inter tira il primo sospiro di sollievo e poco più tardi è Akanji a doversi superare, quando l'esterno polacco getta nel corridoio un pallone davvero pregiato per De Ketelaere. Salvataggio provvidenziale, come quelli che Hien ha dovuto effettuare, spesso e volentieri lasciato uno contro uno con Thuram. Bravo Lautaro a legare il gioco: tanti giocatori in affanno dopo un primo tempo dispendiosissimo sul piano fisico. Il fiato sul collo si è sentito eccome, soprattutto quando la manovra delle due squadre sopraggiungeva la metà campo avversaria. Canovacci diversi, ma emozioni analoghe.

LA FRESCA CONNESSIONE: TORO IMPLACABILE. Il secondo tempo propone inizialmente un'interpretazione molto simile, anche se l'equilibrio sembra permanere. La differenza è costruita sui tasselli degli errori e delle prodezze. Dijmsiti si dimentica un concetto molto chiaro: mai effettuare passaggi difensivi orizzontali. Pio Esposito, entrato da poco al posto di Thuram, promulga la fresca connessione con Lautaro, che trafigge la resistenza di Carnesecchi portando in vantaggio i suoi. Proprio nell'istante in cui la partita stava viaggiando sul binario dell'equilibrio. Il gol non scompone un'Atalanta che continua a provarci, più che altro con l'inerzia delle possibilità offensive e difensive. Ma Samardzic si divora clamorosamente il pareggio. La figurina vincente del match raffigura ancora una volta Lautaro: semplicemente devastante e decisivo in questa fase della stagione. 4 gol in 4 partite di fila in A. 2025 chiuso nel migliore dei modi, con un ottimo auspicio per quel che verrà.


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