Dopo Ginevra ora spuntano nuovi dubbi. E c'è il paradosso della punta
Non è stata l’Inter che ci sarebbe attesi quella vista a Ginevra contro l’Olympiacos. Chiaramente, le attenuanti non mancano, come le assenze in zone fondamentali del campo e un modulo ancora da digerire, ma a una settimana dall’esordio in campionato contro il Lecce qualche perplessità è lecita. Lo stesso Gasperini non può dirsi soddisfatto e lo ha fatto intendere evidenziando come, ad oggi, ha i giocatori contati e l’addio ormai certo di Eto’o complicherà ulteriormente le cose. La prestazione contro i greci ha evidenziato ulteriormente lacune tattiche e atletiche che solo gli spunti dei singoli più in condizione hanno mascherato. Ma vivere su di essi è troppo rischioso, soprattutto per uno come il Gasp che si aspetta un gioco corale dalla sua squadra.
SERVE UN LAST MINUTE DIFENSIVO - Di sicuro, uno dei difetti principali è l’organizzazione difensiva. Ieri l’Inter, pur in superiorità numerica, ha subito due reti evitabilissimi causa posizionamento da censurare della retroguardia. Il primo gol, da calcio piazzato, è stato pura ingenuità: assurdo far staccare da solo un giocatore all’altezza del primo palo, perché qualcuno se l’è perso. L’errore sul rinvio di Ranocchia e un piazzamento casuale del reparto hanno aperto la strada alla seconda rete. L’Olympiacos è una buona squadra, ma avversari più tosti avrebbero punito ulteriormente i nerazzurri, colpendoli nei loro punti deboli. Inoltre, la presenza di Zanetti nel terzetto di centrali palesa la a carenza di alternative, con Lucio fuori per un problema fisico. Ad oggi sono in quattro per tre posti (escluso Caldirola), pochi alla luce delle possibile assenze per squalifiche o infortuni, assai ricorrenti nell’ultima stagione nerazzurra. Non va escluso, dunque, un nuovo arrivo in difesa, magari last minute.
PARADOSSO OFFENSIVO - Anche il centrocampo, Obi a parte, ha faticato molto, complice anche in questo caso l’assenza di due giocatori come Stankovic e Sneijder, con il secondo che probabilmente verrà avanzato nei prossimi impegni. Gasperini ha sottolineato come i soli Cambiasso, Thiago Motta e Deki in mediana siano pochi, auspicando un rinforzo anche in quella zona del rettangolo di gioco. Infine, il reparto offensivo, forse la nota più lieta della sfida di Ginevra: Milito e Pazzini hanno dimostrato di essere in gran spolvero, l’azzurro ha replicato con una doppietta a chi lo vedeva in seconda linea dopo il Trofeo Tim. Nel ruolo di punta centrale, dunque, Gasp ha solo l’imbarazzo della scelta, peccato che il suo modulo lo costringerà a rinunciare a uno dei due giocatori più in forma della squadra. Un paradosso, in altre parole. Il tecnico stesso ha voluto rimarcare le difficoltà che l’undici in campo rischia di soffrire giocando con due attaccanti anziché tre.
SERVONO SUBITO ALTERNATIVE - Per l’allenatore di Grugliasco sono soprattutto gli esterni a reggere e rendere imprevedibile il gioco d’attacco, carte che al momento non ha a disposizione. Infatti, l’Inter con l’addio di Eto’o perde una bocca da fuoco fondamentale senza, al momento, avere un’alternativa. Tra l’altro, ne servirebbero due considerate le prestazioni scialbe di Alvarez, Pandev e Castaignos, che per un motivo o per l’altro non sembrano all’altezza del compito delicato assegnato loro. Pertanto, contro il Lecce c’è il rischio che l’Inter presenti uno solo tra Milito e Pazzini, con due ali in condizioni precarie o acerbe per giocare dal primo minuto. Un ‘regalo’ per i salentini, che nonostante i problemi in difesa potrebbero essere graziati dal peso non certo entusiasmante dell’attacco avversario. Sempre che la società, nelle prossime ore, non regali a Gasperini almeno un’alternativa importante che riempia la casella lasciata vacante da Eto’o. I nomi che circolano sono tanti e molti persino affascinanti, ma di concreto ora c’è poco o nulla.
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