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Dopo Sanchez anche D'Ambrosio ko: Conte costretto al turnover. Lazaro e Bastoni sono già in rampa di lancio

di Egle Patanè

Le sconfitte con Barcellona e Juventus, al di là delle prestazioni offerte, sembrano aver svegliato l’Inter dall’idillio di inizio stagione. A prescindere dai risultati che hanno complicato il cammino in Europa e fatto perdere la vetta della classifica di Serie A, il tecnico nerazzurro Antonio Conte, che aveva cercato invano di mantenere tutti sulla terra, specie all’indomani della gara al Camp Nou è chiamato a ripartire già da domenica contro il Sassuolo, partita in cui dovrà far conto con delle improvvise tegole arrivate, neanche a dirlo, durante la sosta per le Nazionali. Prima della partenza dei vari giocatori impegnati con le proprie selezioni, Conte nutriva qualche preoccupazione focalizzata su Diego Godin e Romelu Lukaku, entrambi non al top nella sfida contro la Juventus. Preoccupazione, però, svanita grazie alle prestazioni registrate proprio con le due nazionali. Il primo grazie alla doppietta infilata al San Marino è arrivato a quota 51 reti con la maglia dei Rode Duivels, suggellando il suo nome nella storia della Nazionale belga e meritandosi il riposo contro il Kazakistan, mentre Godin è rimasto in campo per tutto il match contro il Perù senza alcuna complicazione.

Le brutte notizie, però, sono arrivate da altri campi: da Alicante, per esempio, dove durante Colombia-Cile Alexis Sanchez, dopo un brutto contrasto con Juan Cuadrado, è stato costretto ad abbandonare il campo dolorante. Poco dopo la partita la Federazione ha diramato un comunicato in cui parlava di sospetta lussazione dei tendini peroneali della caviglia sinistra con interessamento del retinacolo dei flessori, diagnosi effettuata senza aver proceduto ancora a particolari esami strumentali di cui si è preso carico il Club nerazzurro e che verranno svolti domani.

All’apprensione ancora in auge targata Niño Maravilla, Conte è costretto ad accusare un altro colpo con i risultati degli esami svolti oggi da Danilo D’Ambrosio, che nella giornata di ieri aveva lasciato il ritiro della Nazionale azzurra dopo l’imprevisto problema rimediato durante la gara con la Grecia. Già al termine della gara il terzino aveva dichiarato di temere una possibile frattura al dito del piede, sospetto confermato dai risultati che hanno evidenziato una frattura della falange prossimale del quarto dito del piede destro. L’infortunio che interessa il 33 nerazzurro ha un’entità certamente meno grave di quella del cileno, che a quanto pare potrebbe dover restare via per almeno un mese salvo complicazioni (leggi operazione), e Conte non dovrebbe fare a meno del terzino per troppo tempo. L'agente del giocatore Vincenzo Pisacane ha fatto capire che lo stop per Danilo sarà di almeno 15 giorni, il che significa vederlo out anche per la cruciale sfida di Champions col Borussia Dortmund, col rientro che potrebbe avvenire ottimisticamente a inizio novembre tra match di ritorno coi tedeschi e la gara interna con l'Hellas Verona.

La partita con la Juve ha messo in evidenza una coperta qualitativamente corta che non ha retto il paragone con quella di Sarri, o contro il Barcellona; tuttavia l’allenatore salentino può comunque attingere a delle soluzioni in rosa di cui finora si avvalso poco. In tal senso le Nazionali hanno servito non soltanto brutte sorprese ma anche qualche sensazione positiva che potrebbe fungere da ausilio. Contro i neroverdi, infatti potrebbe essere l’occasione di vedere in azione Valentino Lazaro, protagonista nelle ultime due partite giocate con l’Austria durante le quali ha messo a segno un gol e un assist, rispettivamente nelle gare contro Israele e Slovenia. Nella linea a 5 di centrocampo un’altra alternativa potrebbe essere Antonio Candreva, che finora ha giocato 445 minuti tra Champions e Serie A e che in ballottaggio con l’austriaco Lazaro è sembrato finora quello al quale Conte ha dato maggior fiducia, soprattutto in chiave tattica.

Non solo centrocampo però, perché la duttilità di D’Ambrosio e la possibilità di essere utilizzato sia come esterno di centrocampo che come centrale basso in linea di difesa potrebbe essere la pedina in più quando c’è e due in meno quando manca. Ma anche in questo caso l'allenatore nerazzurro avrebbe pronta l’alternativa. Contro il Sassuolo, soprattutto, potrebbe riproporre Alessandro Bastoni, che ha esordito dal primo minuto contro la Samp a Genova in una partita dove ha svolto in modo diligente il proprio compito, per poi entrare a gara in corso domenica scorsa contro la Juventus. In entrambi i casi non ha eccelso ma neanche fatto malissimo, e nella filosofia contiana l’utilizzo del classe ’99, contro la Juve soprattutto, potrebbe voler dire molto. Il salentino infatti è particolarmente avvezzo a svezzare i giovani, potenziali talenti, in situazioni in cui attingere alla personalità è quasi un obbligo. Con le due prestazioni il 95 nerazzurro ha lasciato ben sperare i tifosi circa il futuro e la partita a Reggio Emilia potrebbe essere un ulteriore test ottimale per la sua crescita, e perché no per le consapevolezze di Conte che deve iniziare a prendere seriamente in considerazione un turnover od oggi quasi obbligato.


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Domenica 15 dicembre