'Doppia curva', Calhanoglu sentito dalla polizia: contatti con gli ultrà, anche se l'Inter non voleva
Sentito nella mattinata di oggi dai poliziotti della squadra Mobile di Milano, nelle vesti di testimone nell'inchiesta 'Doppia curva' sulle infiltrazioni criminali nel tifo di Inter e Milan, Hakan Calhanoglu ha ammesso di "aver conosciuto" il capo ultrà interista Marco Ferdico e il boss Antonio Bellocco, ucciso il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio, e di avere avuto "rapporti a titolo personale per riconoscenza" perché la CN gli era stata vicina durante i giorni "del terremoto in Turchia con uno striscione", anche se "la società ci aveva detto di non avere contatti con gli ultrà".
Il centrocampista, inoltre, ha affermato di avere appreso "chi era realmente Bellocco solo dopo aver visto la fotografia in seguito alle notizie sul suo omicidio", negando però di essere mai stato a cena con lui, come emergeva in una intercettazione di alcuni ultrà, né tantomeno con le famiglie. Infine, Calha ha aggiunto di aver regalato alcune maglie alla Curva per iniziative benefiche "per i bambini ricoverati negli ospedali" senza "mai ricevere pressioni" dai tifosi. Lo riferisce il Corriere della Sera.
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