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Dribbling, determinazione e sprint: così Karamoh si è fatto carico dell'Inter. I numeri della sua prova

di Andrea Pontone

È stato l’indiscusso uomo partita di Inter-Bologna Yann Karamoh, che dopo un tormentato avvio di stagione ha messo finalmente in mostra le proprie qualità tanto da consacrarsi come uno dei migliori in campo dell’ultima apparizione nerazzurra in quel di San Siro. L’ivoriano naturalizzato francese, schierato per la prima volta dall’inizio in Serie A (era sceso dal 1’ con il Pordenone in TIM Cup) da Luciano Spalletti, ha ripagato la fiducia del proprio allenatore regalando la vittoria alla Beneamata con il gol decisivo e ottime giocate.

UN ALTRO PASSO – Il classe ’98, schierato al posto di Antonio Candreva, ha dimostrato sin da subito un’ottima personalità palla al piede: il suo primo pallone toccato è stato un colpo di tacco a favorire l’inserimento di un compagno, pochi istanti dopo l’intelligente passaggio filtrante per Brozovic sulla destra ha dato il via all’azione che ha portato all’1-0, per non parlare degli strappi in velocità che hanno istantaneamente catturato i cuori nerazzurri presenti sugli spalti del Meazza. Sul conto dell’ex Caen figurano come pregi lo sprint in lunga distanza, la protezione della palla, una grande abilità nel dribbling e, soprattutto, la concentrazione. Un aspetto che, negli ultimi anni, ha fatto la differenza in casa Inter.

I NUMERI – Traduciamo adesso la prova di Karamoh in statistiche: il francese ha calciato per 4 volte verso la porta avversaria, centrando nella metà dei casi lo specchio. Ben amalgamato nel vivo del gioco (57 tocchi in totale), l’esterno destro ha effettuato 31 passaggi, portando a casa una percentuale di precisione che si aggira intorno al 93,6%. Bene anche nell’ambito dei cross, là dove riesce nel 66% dei casi (oro rispetto a Candreva, che pur con una mole di tentativi nettamente superiore garantiva una precisione del 22%). C’è da insistere, d’altro canto, ancora su determinati aspetti: contro il Bologna il 19enne ha perso tre contrasti, si è visto intercettare un passaggio e sottrarre la sfera per tre volte. Da rimarcare anche i 4 dribbling non riusciti.

LE ZONE DI GIOCO – Come si può evincere dall’immagine che segue (divulgata dal sito specializzato Whoscored.com), l’ex laterale del Caen ha giocato con un baricentro piuttosto alto, vale a dire dalla linea di centrocampo in su. Poca la partecipazione difensiva, aspetto in cui il francese dovrà senz’altro migliorare. Questo difetto, però, riguarda del resto molti stranieri che si affacciano per la prima volta in un campionato come quello italiano. Il lavoro di Luciano Spalletti si farà valere nel corso del tempo.


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