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Due pericoli per l'Inter dall'urna di Montecarlo: Ibra e... il freddo

di Fabio Costantino

Il destino è proprio beffardo. Poche ore prima Julio Cesar, in conferenza stampa, aveva espresso il desiderio di incontrare subito il Barcellona, l’urna di Montecarlo lo ha accontentato: le strade di Inter e Ibrahimovic tornano a incrociarsi, ma non nella finale di Champions League come lo svedese si sarebbe augurato il giorno dopo l’addio ai colori nerazzurri. Già dal girone eliminatorio la squadra di Mourinho potrà confrontare le proprie ambizioni europee con la prima della classe, quella campione in carica, metro di paragone con tutte le contendenti. Un’opportunità da non perdere per fare la voce grossa, diranno gli ottimisti. Il rischio di uno scontro che potrebbe provocare un brusco risveglio, paventeranno i pessimisti. Intanto non c’è che pregustare la sfida con i vari Messi, Henry, Xavi, Iniesta, Puyol, ai quali si è aggiunto il Genio di Malmoe. Meglio ora che in una sfida diretta al prossimo turno, sia ben chiaro. Di certo sarà spettacolo e c’è già chi, in casa nerazzurra, non vede l’ora di trovarsi di fronte quel lungagnone svedese che ha deciso di andarsene. Sul campo emergeranno i veri sentimenti dei giocatori dell’Inter, celati finora da dichiarazioni bonarie, e Guardiola sa bene che la sua squadra si troverà di fronte undici uomini affamati di vittoria e desiderosi di dimostrare all’Europa il loro valore.

Il girone F però non è composto solo da Inter e Barça. L’urna di Montecarlo ha portato in dote anche la Dinamo Kiev, campioni di Ucraina e primi attualmente nel loro campionato. Non certo la corazzata di qualche stagione fa quando, guidati dall’astro nascente Shevchenko (in procinto di tornarvi), seminavano il terrore su tutti i campi d’Europa. Il pericolo principale per i nerazzurri, al di là del valore tecnico della squadra allenata da Gazzaev (in cui spiccano il portiere Shovkovsky, il difensore El Kaddouri, l’ex Udinese Eremenko e un mix di nigeriani e brasiliani), è il clima gelido che potrebbe accoglierli in loco, associato a un terreno di gioco che patisce non poco le basse temperature e a uno stadio che soffre i lavori di ristrutturazione in vista di Euro 2012.

La quarta pallina, infine, ha portato in dote il semisconosciuto Rubin Kazan, squadra russa campione in carica nel proprio torneo e in testa all’attuale campionato. Tra i giocatori del team tartaro, spicca il bomber Semak, nazionale, il metronomo sudafricano Sibaya e l’esterno Karadeniz. C'è anche una vecchia conoscenza italiana: il difensore Tomas, passato da Como e Vicenza, che porta esperienza alla squadra allenata da Berdyev. Insomma, avversario da non sottovalutare nonostante sia esordiente in Champions League, anche perché, come nel caso della Dinamo Kiev, potrebbe ospitare l’Inter a temperature bassissime, considerando che Kazan si trova nel cuore della Russia. Perciò, oltre a Ibra e Messi, rischia di essere il "generale inverno" l'altro avversario temibile per i nerazzurri.
 


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