.

Dumfries: "Il rinnovo con l'Inter non è stato facile, alla fine è anche una questione di soldi. Sono orgoglioso"

di Christian Liotta

In collegamento con l'emittente nederlandese Ziggo Sport, Denzel Dumfries, difensore dell'Inter, oltre a presentarsi sforzando a dire qualche parola in italiano anche se poi afferma: "Non parlo ancora bene come vorrei, cerco di farlo il più possibile ma non tutti i giorni", ha parlato del rinnovo firmato pochi giorni fa con il club nerazzurro spiegando: "C'è voluto molto tempo. Naturalmente abbiamo dovuto aspettare che subentrasse la nuova proprietà. Abbiamo negoziato a lungo, ma alla fine sono orgoglioso e felice di aver firmato qui. Penso che non sia stato facile per loro e nemmeno per me. Questo ha reso le cose un po' difficili, ci è voluto un po' più tempo del solito. Possiamo girarci intorno, ma alla fine è anche una questione di soldi".

Il nazionale Oranje, comunque, non ha che parole dolci per la sua squadra: "Ho 28 anni e questo è un momento importante per me. La società è sempre stata buona con me. Alla fine siamo entrambi molto contenti. Mi sto divertendo molto molto, la mia intenzione è quella di rimanere fino al 2028". Si parla poi nuovamente della serata di Firenze e del malore che ha colpito Edoardo Bove: "È stato uno shock enorme. Eravamo in un momento in cui tutti stavano parlando se la palla fosse uscita fuori campo o meno sul mio corss perché avevamo segnato una rete e all'improvviso l'ho visto cadere a terra. In quel momento ho capito bene la situazione e tutti hanno risposto subito velocemente. Per fortuna oggi abbiamo avuto la certezza che è stabile e sta meglio, questo è un bel segnale. La cosa più importante ora è che stia bene".

Cosa ha significato per te Alex Pastoor, tuo ex allenatore allo Sparta Rotterdam? (Presente in studio, ndr)
"Molto, penso che lui mi abbia preparato mentalmente. A parte il fatto che è stato il mio primo allenatore nel calcio professionistico, mi ha insegnato molte cose e mi ha fatto conoscere molte cose cose. E mi ha fatto sentire felice, dato quello che porto sempre con me e le lezioni che ho imparato sotto di lui, ritornano ancora durante la mia carriera. Ricordo una partia contro il Vitesse nella quale commisi tre errori gravi: pensai che quella fosse la fine della mia carriera, ma Alex molto tranquillamente mi ha detto che quella era una partita che dovevo mettere nello zaino e dalla quale dovevo imparare, senza farmi prendere dal panico. Analizzerai ciò che non è andato bene, ma prendi questa partita e impara da essa. Quindi ho davvero preso l'intero processo quando sono entrato in quella partita e cosa è successo come un momento di apprendimento". 

Com'è realmente il tuo contatto con Tijjani Reijnders? Lui è il solo olandese al Milan, tu invece hai Stefan de Vrij.
"Va bene, anche il mio figlio più piccolo e il suo fglio maggiore hanno la stessa età, quindi a volte giocano insieme. Ma non ci vediamo spesso perché giochiamo ovviamente nello stesso stadio, quindi i nostri orari sono davvero inconciliabili. Ma lui sa che siamo sempre lì". 

Ma vivi a Milano?
"Sì, è un posto meraviglioso per vivere".

Magari nella casa di Icardi, con quella enorme piscina?
"Secondo me lui viveva dall'altra parte".

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!


Altre notizie