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È il momento di Botta: l'invenzione di Mazzarri che ha spodestato Belfodil

di Redazione FcInterNews

Non è una conferma sulla formazione, ma un attestato significativo di fiducia quello di Walter Mazzarri nei confronti di Ruben Botta. L’argentino, ufficialmente nerazzurro da inizio gennaio, ha impiegato diversi mesi prima di tornare disponibile e oggi sta cercando di guadagnare giorno dopo giorno minutaggio. Curiosa la storia dell’ex Tigre, arrivato a parametro zero nonostante il grave infortunio al ginocchio dello scorso aprile e ‘scampato’ al prestito al Livorno, come concordato da tempo, per volere del tecnico di San Vincenzo. A lui è bastato vederlo all’opera ad Appiano Gentile per capire che da febbraio in poi sarebbe stato più utile di Belfodil, guarda caso mandato in prestito proprio a Livorno come fosse una sorta di risarcimento per il cambio di strategia in corsa.

Le parole di Mazzarri durante la conferenza hanno il sapore dell’incoronazione per Ruben Botta: “L'ho inventato io come seconda punta, doveva andar via ma mi è piaciuto, stava bene in allenamento e ho voluto tenerlo”. Adesso per l’argentino, utilizzato finora in spiccioli finali di partita con l’obiettivo di creare confusione e imprevedibilità in zona offensiva, si prospetta un maggiore impiego, presto o tardi persino dal primo minuto. Magari non a Firenze, nonostante le condizioni non eccelse di Milito, l’assenza di Alvarez e il ritardo (colmato in parte) di Icardi, ma per il prosieguo della stagione è un’opzione più che credibile.

L’allenatore sostiene di averlo inventato nel ruolo di seconda punta (al Tigre agiva a tutto campo, senza particolari vincoli tattici), ma quel che più conta è la sua decisione di bloccarne la partenza, ormai scontata, a discapito di uno degli investimenti estivi principali dell’Inter, Belfodil. Il quale non ha mai convinto Mazzarri, che pur spendendo parole incoraggianti per il franco-algerino non ha mai puntato su di lui, causa indefinito inquadramento tattico. Evidentemente Botta da questo punto di vista offre maggiori garanzie e quando migliorerà la condizione fisica potrà essere ancora più utile.

Nella rosa nerazzurra, non a caso, è l’unico con determinate caratteristiche: tecnica, dribbling rapido e duttilità tattica negli ultimi 25 metri, che gli permette di agire sia da attaccante esterno sia da seconda punta. Buona notizia anche per la dirigenza nerazzurra, che ha creduto in questa operazione di mercato bruciando la concorrenza e non facendosi influenzare dal crac al ginocchio dell’argentino, confermandone il contratto quinquennale. Una scommessa destinata a pagare, se è vero che le richieste per Botta, a gennaio, erano assai numerose a sostegno della tesi che non sia solo una meteora. Un parametro zero classe ’90 che gode già della fiducia di Mazzarri, non certo famoso, come sostiene De Laurentiis, per dare spazio alle alternative allo zoccolo duro da lui scelto.

Ora il verdetto spetta ancora al campo e nonostante i tifosi siano sempre più affezionati all’ex Tigre (lo conferma l’andamento del Pallone d’Oro Nerazzurro di questa testata online), probabilmente bisognerà pazientare ancora prima di cederlo in campo 90 minuti, o quanto meno dall’inizio. Ma l’importante è che ci sia la stima del tecnico, dettaglio assai significativo considerato il personaggio.


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