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Ecco a voi il Cluj, la nuova grande di Romania. Con un pizzico d'Italia e gli ex...

di Christian Liotta

Passa ancora dall’Est la strada dell’Europa League dell’Inter. Dopo Hajduk Spalato, Vaslui, Rubin Kazan, Neftchi Baku e Partizan Belgrado, a febbraio si passa nuovamente dalla Romania: ad affrontare i nerazzurri, infatti, ci sarà il CFR Cluj, campione nazionale in carica, una delle quattro formazioni retrocesse dalla Champions League. Non avrà forse il nome roboante del Chelsea, ma la squadra allenata da Paulo Sergio rappresenta comunque una compagine di tutto rispetto, capace tra l’altro di portarsi a casa uno scalpo prezioso come quello del Manchester United addirittura all’Old Trafford, prima di accomodarsi nella nuova realtà della seconda competizione europea. Sarebbe potuta andare molto peggio, senza ombra di dubbio, ma guai a sottovalutare l’eventuale pericolo.

Fondata nel 1907, la formazione romena, punto di riferimento sportivo di Cluj-Napoca, capoluogo della storica regione della Transilvania, è ribattezzata la squadra dei ‘ferrovieri’ perché in passato di proprietà proprio delle ferrovie romene (CFR è proprio l'acronimo delle ferrovie dello stato locali); dopo la caduta della dittatura di Ceausescu, il club ha conosciuto notevoli difficoltà finanziare, fino al 2002, quando l’acquisizione da parte di una società venditrice di automobili ha ridato nuova linfa al club che negli ultimi anni è diventato un club di vertice, contrastando il classico dominio delle formazioni di Bucarest. Anche se questa stagione non si sta rivelando particolarmente brillante, trovandosi la squadra al quinto posto a 15 punti dalla capolista Steaua Bucarest.

Club dove sono transitate nel corso degli anni anche diverse conoscenze vecchie e nuove del calcio italiano, soprattutto tecnici come Maurizio Trombetta e Andrea Mandorlini, allenatore oggi del Verona. Ma quella col Cluj sarà anche la gara dell’ex per uno dei nostri giocatori, vale a dire l’uruguayano Alvaro Pereira, difensore oggi all’Inter ma che nel 2008-2009 ha giocato proprio nella squadra granata. E sempre a proposito di vecchie conoscenze, nell’attuale rosa a disposizione di Paulo Sergio troviamo un italiano quale Felice Piccolo, ex Empoli e Chievo da due stagioni in Romania (c’è anche un altro nostro connazionale, l’ex Livorno Matteo Lignani) e altri ex frequentanti dei nostri campionati, più di lungo corso come l’attaccante croato Sasa Bjelanovic o come Jorge Martinez, emigrato in Romania dopo gli anni ruggenti di Catania e la nera parentesi tra Juventus e Cesena, oppure delle vere e proprie meteore come Matias Aguirregaray, l’anno scorso protagonista di una stagione non propriamente felice con il Palermo. Il tutto in una formazione che ha i suoi punti di forza nel reparto arretrato con gli esperti Gabriel Muresan e Cadù, quest’ultimo capitano della squadra.  A centrocampo, da tenere d’occhio sicuramente il brasiliano Rafael Bastos, due gol nel girone di Champions; l'uomo in grado di accendere il gioco dei Feroviarii con le sue intuizioni. In avanti, da seguire il jolly offensivo Modou Sougou e le punte Pantelis Kapetanos e Rui Pedro, autore di una tripletta nel match del girone H di Champions contro lo Sporting Braga.

Avversario alla portata ma non prendere sottogamba, per l’Inter. Per la quale il bello potrebbe arrivare al turno successivo: in caso di qualificazione, infatti, l’urna di Nyon ha offerto per gli ottavi di finale un abbinamento sicuramente intrigante: o la rivincita col Tottenham, contro quel Gareth Bale che due anni fa fece letteralmente ammattire la difesa di Rafa Benitez; oppure la sfida col Lione, nobile di Francia che dopo anni di dominio e una stagione non proprio da ricordare sta tornando a ritagliarsi un posto nell’élite transalpina sgomitando con il Paris Saint Germain degli sceicchi e l’Olympique Marsiglia. Ma come si dice, un gradino alla volta…


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