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Eduardo: "Inter? A tutti piacerebbe. Kovacic esploderà in due mesi"

di Francesco Fontana
Fonte: ilsussidiario.net

Intervistato in esclusiva da ilsussidiario.net, Eduardo Alves da Silva, attaccante brasiliano naturalizzato croato dello Shakhtar Donetsk, ha espresso l'ennesimo gradimento verso i colori nerazzurri, e non è la prima volta nelle ultime settimane.

Ecco l'intervista completa:

E' vero che in questo mese di mercato può lasciare lo Shakhtar?
"Non ho sentito di eventuali indiscrezioni ma, avendo il contratto in scadenza il prossimo giugno, vorrei giocare di più visto che in estate c'è il Mondiale in Brasile".

Lei non ha mai giocato nel Campionato italiano, le piace la Serie A?
"Il calcio italiano rimane uno tra i più difficili in assoluto, è sempre difficile giocare contro un club di Serie A, ottima organizzazione di gioco e ti lasciano pochi spazi".

Interesse dell'Inter nei suoi confronti. Può confermare?
"Non so nulla in merito, ma in ogni caso non potrei parlarne. L'Inter, comunque, è un grandissimo club con una grande tradizione, chi non avrebbe piacere a giocarci?"

Mazzarri è alla ricerca di un attaccante. Lei dove potrebbe giocare nel modulo del tecnico toscano?
"Non avrei nessun problemi di adattamento. Potrei giocare sia come prima che come seconda punta".

Nell'Inter ritroverebbe il suo compagno di Nazionale Mateo Kovacic. Cosa pensa del classe '94?
"Secondo me è uno dei talenti più forti del mondo, considerando la sua giovane età. Sono sicuro che il tuo talento, nel giro di un paio di mesi, verrà fuori in Europa".

Interessi da parte di club turchi. C'è qualcosa di vero?
"Il mio agente non mi ha riferito nulla in merito".

La ricordiamo dolorante dopo il brutto fallo di Taylor. Come si fa a reagire dopo un infortunio del genere?
"Crederci sempre, credere in sè stessi. Solo così si può tornare a giocare a calcio".

Un giudizio su Lucescu come allenatore.
"E' un buon tecnico".

Cosa non ha funzionato in Champions League?
"Per accedere alla fase successiva bisogna avere anche un pizzico di fortuna, che a noi è mancato".


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