Effetto Groupalia per l'attacco Inter: prima due innesti, il resto si vedrà
Suggestioni di mercato, di quelle che non passano mai di moda. Un tempo forse inseguirle poteva anche dare soddisfazioni al tifoso, perché l'obiettivo in un modo o nell'altro veniva centrato. Ma oggi la musica è decisamente cambiata. Thohir diventerà il proprietario dell'Inter, ma questo avverrà solo a fine agosto se non dopo, e non potrà influire sulla campagna acquisti attuale. Eppure si continua ad accostare i nerazzurri a giocatori di un certo peso, non solo alla voce blasone ma anche economico. Campioni che, valutando bene i gap della rosa, non sembrano delle necessità. Piuttosto, delle opportunità, di quelle che non ti servono finché non ti si presentano davanti agli occhi.
Potrebbe essere definito 'effetto Groupalia', una lista di articoli o servizi che si riceve via mail e che, visto il costo altamente competitivo, stimola la voglia di acquistare pur non sentendone, in precedenza, il bisogno. Succede alle persone comuni iscritte a questi canali online. Succede in questo periodo anche all'Inter. L'attacco nerazzurro è completo, Icardi e Belfodil sono due piacevoli investimenti per il presente e per il futuro. Palacio è la solita garanzia. Poi Milito, che brucia le tappe e a ottobre dovrebbe tornare disponibile. Per due competizioni, campionato e Tim Cup, sarebbero sufficienti. Eppure il mercato offre due opportunità attraenti: Pablo Daniel Osvaldo e Samuel Eto'o. Non sono priorità, ma è difficile resistere alla tentazione di arricchire la rosa con uno dei due, messi in vetrina da coincidenze favorevoli.
L'italo-argentino, si dice, sta rifiutando ogni proposta pur di aspettare l'Inter. Vuole restare in Italia, non alla Roma dove ormai è ai margini della rosa (in Nazionale però è titolare, ironia della sorte). Sembra che con 12 milioni potrebbe partire, ogni giorno che trascorre il prezzo rischia di abbassarsi e la volontà dell'attaccante favorirebbe l'operazione. Ma 12 milioni sono tanti e la società di corso Vittorio Emanuele non dispone di tanto cash da investire su un'opportunità, non su una necessità. Stesso discorso per il camerunese, il cui addio all'Anzhi non è poi così scontato. In caso di coming back, Moratti (e poi Thohir) dovrebbe versargli uno stipendio oltre i parametri autoimposti dal club. Sarebbe uno sfizio, ma le condizioni finanziarie non consentono un esborso del genere, per quanto a malincuore.
In entrambi i casi, dunque, per quanto affascinanti, si tratta di ipotesi remote che neanche il desiderio di fare un regalo ai tifosi e a Mazzarri potrebbe rendere concrete. Salvo colpi di coda a sorpresa. Maggiori chance, in teoria, le avrebbe l'arrivo dell'attaccante giallorosso, il cui ingaggio è alla portata dell'Inter e il cui prezzo di saldo agevolerebbe l'evoluzione del discorso. Ma molto dipenderà da come andrà il mercato negli altri reparti, quelli che richiedono un intervento urgente: fascia destra (Wallace non basta) e centrocampo (un nuovo innesto di qualità serve come il pane). Solo dopo aver completato il puzzle la dirigenza potrà pensare a cogliere le opportunità di mercato, tecniche ma anche finanziarie. Perché il dopo-Milito è stato affidato a Icardi e Belfodil, ma in tutte le famiglie calcistiche è meglio avere un campione in più che uno in meno. Sempre che nel portafoglio ci sia ancora qualche euro da spendere.