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Ehi Kucka, è l'ora della verità! Per il Genoa, ma anche per la futura Inter

di Christian Liotta

Ormai è diventata una convinzione generale, quasi un luogo comune come il constatare che non esistono più le mezze stagioni: l'Inter è a corto di fiato. Le ultime partite hanno messo ulteriormente alla berlina tutti i limiti fisici della formazione nerazzurra. Soprattutto il centrocampo pare il reparto che soffre maggiormente l'età e il logorio fisico dei suoi componenti. Componenti che negli anni scorsi ci hanno dato tantissime soddisfazioni, ma che adesso sembrano pagare un dazio a tratti eccessivo quando gli avversari la mettono sulla corsa. Il centrocampo, quindi, visto come anello debole dell'intero collettivo interista, il centrocampo il settore dove si deve intervenire prontamente, già a gennaio. 

In questo senso, il primo tassello per la ricostruzione pare essere già stato individuato da tempo: parliamo di Juraj Kucka, il centrocampista slovacco del Genoa messosi in luce nella seconda metà dello scorso campionato, quando, approdato quasi in sordina al Grifone, ha saputo rendersi protagonista col suo impatto davvero ottimale con la nostra Serie A, a suon di prestazioni brillanti che gli sono valse subito il soprannome di 'Re Giorgio' da parte dei tifosi del Vecchio Balordo. E che hanno captato l'interesse degli uomini mercato nerazzurri, che sono riusciti a mettere le mani con successo sul giovane centrale, che, a detta di tutti, già dopo Natale potrebbe compiere il salto già fatto negli ultimi anni da Thiago Motta, Milito e Ranocchia.

Quelli che però possono essere gli sviluppi futuri, però, non possono mettere un velo su quello che per ora è il presente di Kucka con la maglia rossoblu, un presente all'insegna degli interrogativi. Sì, perché purtroppo Kucka si è distinto sin qui per una certa incostanza nelle prestazioni: inizio brutto, con tanto di strigliata di Enrico Preziosi che qualche settimana fa lo avvisò dicendogli: "Giocando così, l'Inter la vede solo nell'album delle figurine". Poi, un paio di prestazioni confortanti, con gol vittoria per il blitz del Genoa contro la Lazio, poi uscendo dalla panchina contro la Juventus (assist vincente per Caracciolo) e la Roma (anche qui rocambolesco gol che vale tre punti), alternate ad altre decisamente appannate (con fischi da parte del pubblico di Marassi) fino a ieri, quando Malesani prova a dargli fiducia riproponendolo dall'inizio e invece Kucka sfigura nuovamente, costringendo il tecnico veronese a preferirgli Jorquera nella ripresa, cambio che potrebbe riproporsi, ma dall'inizio, domenica proprio contro l'Inter.

Dopo un impatto entusiasmante, quindi, Kucka sembra pagare fin troppo lo scotto di una stagione da affrontare dall'inizio, in un campionato duro come quello italiano. Problemi che possono dipendere da fattori disparati, ai quali però è chiamato a dare in breve tempo una risposta. Perché il Genoa conta molto su di lui nel presente, e perché l'Inter è ormai convinta di affidare anche a lui le chiavi del centrocampo del futuro. Giorgio è chiamato a scegliere ora, tra la possibilità di diventare un centrocampista di sicuro affidamento oppure se farsi trascinare da questa umoralità. Che per un'Inter che vuole svecchiare al tempo stesso mantenendo la qualità, e che ha individuato in lui uno dei tasselli ideali del nuovo mosaico, può essere anche controproducente...


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