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Eto'o, devastante da prima punta come al Barça. Ma Mourinho...

di Fabrizio Romano

Lo ripetevamo sempre, e anche contro il Livorno lo ha dimostrato: Samuel Eto'o, se impiegato da prima punta pura, diventa imprendibile. E così è stato, quando l'Inter non riusciva a sbloccare il risultato contro gli ostici toscani: Samuel ha trascinato cone le sue prodezze da campione i nerazzurri verso una vittoria che poteva apparire semplice, ma che invece permette di respirare e di spingere in basso un Milan in calo. Una doppietta splendida, quella del camerunense, che ha trovato i primi due gol in campionato del suo 2010 ed ha zittito le critiche di tanti, che sottolineavano come ai tempi di Barcellona il Re Leone fosse più letale sottoporta. Già, proprio gli anni al Barça vanno presi come paradigma per capire realmente cosa sta facendo Samuel: finora, gli è stato sempre chiesto da Mourinho di giocare più largo, di essere un sostegno costante per tutta la squadra, e non è raro ritrovarselo sulla bandierina del corner a marcare un avversario intento a crossare; nel match contro il Livorno, visto che Milito si è dovuto accomodare in panca poichè in condizioni fisiche precarie, lo Special One ha deciso di avanzarlo nel ruolo di punta centrale, sostenuta da Pandev e Quaresma sugli esterni, e il risultato si è visto.

Due capolavori, di quelli che dalle parti della Catalogna conoscono bene e rimpiangono ancora, due prodezze che aiutano sì a capire come Eto'o sia spaventoso da prima punta, ma che non bastano per cambiare minimamente l'idea tattica che Josè Mourinho ha in riferimento al camerunense. Come spiegato prima, il tecnico di Setubàl vede l'ex Barcellona non come punto di riferimento totale, ruolo che lascia occupare al Principe Milito, ma preferisce relegarlo più largo per sfruttare le straordinarie doti atletiche che Samuel detiene. Il lavoro totale della squadra è un punto cardine dell'ideologia tattica di Josè, e dunque non permetterebbe mai alle sue due punte, in un 4-4-2 con Sneijder a sostegno di Milito ed Eto'o, di rimanere statiche; così, Milito fa sì un lavoro difensivo ma molto più limitato rispetto a quello dell'africano, che rincorre gli avversari da ogni parte, effettua un pressing impressionante e deve anche creare pericoli in avanti, dove arriva quindi forse un pò stanco. Ma il suo lavoro difensivo è talmente prezioso, talmente importante che mai Mournho penserà di privarsene.

Resta poco da fare, dunque: rinunciamo, tranne che in rarissime occasioni, all'ipotesi di poter rivedere Samuel Eto'o prima punta solitaria, cannibale dell'area di rigore. A Londra, il camerunense ha dimostrato che può essere spietato anche se impiegato come laterale: fidiamoci delle idee di Mourinho, uno che raramente sbaglia, e vedrete che anche con un Eto'o più largo, che può sembrare meno prolifico, arriverà ai risultati che vuole fortemente ottenere.


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Domenica 15 dicembre