Eto'orna? Moratti ci pensa davvero. Le condizioni dell'affare: si può se...
Ma davvero torna? Se lo stanno chiedendo un po' tutti, da quando Kerimov ha deciso di chiudere i rubinetti e far tornare l'Anzhi il club che era prima del suo avvento. Samuel Eto'o ancora all'Inter? Forse. Lui con i nerazzurri come Kakà col Milan: amori rimasti dentro, tra nostalgia e ricordi di vittorie leggendarie.
VIA A ZERO – La situazione è piuttosto chiara, almeno nelle premesse. Eto'o, come tutti gli altri big del club russo, è in vendita. Molti hanno già fatto le valigie, altri – come il camerunese – le hanno pronte. Il numero 9 africano ha raggiunto un accordo di massima con il presidente: può partire praticamente a zero, perché il club deve sgravarsi a tutti i costi di un ingaggio onerosissimo. L'accordo con Eto'o scade il 30 giugno 2014, quindi dal prossimo gennaio è libero di accordarsi con qualsiasi altra squadra. Resta il fatto che Kerimov gradirebbe disfarsi dei suoi servigi ben prima della fine del contratto: la sua società ha subito grosse perdite e, a cascata, anche l'Anzhi ha ridotto drasticamente il budget.
TUTTO PORTA ALL'INTER? – Ma è qui che la situazione diventa ingarbugliata, soprattutto per l'attaccante. Eto'o, infatti, da un lato ha la certezza di continuare a percepire la cifra pattuita con Kerimov fino alla fine del contratto (circa 10 milioni netti a stagione), ma dall'altro vorrebbe rientrare nel calcio che conta, dato che in Russia non è più pensabile lottare per qualcosa di importante con l'Anzhi. L'agente Claudio Vigorelli si è quindi messo in moto per coniugare le due esigenze: trovare un club adatto a Samuel, sia sotto il profilo del blasone che sotto quello economico. Finora, però, soltanto l’Al-Gharafya (Qatar) si è avvicinato alle pretese, offrendo 8 milioni netti a stagione. Lì, Eto'o, proprio non vuole andarci. Lui sperava di trovare in José Mourinho un appoggio, invece il Chelsea – già stracolmo di attaccanti – non va oltre l'offerta annuale a circa 5 milioni netti. Senza contare che il suo nome viene dopo quello di Rooney e non solo (blues attivi anche su Suarez e Lewandowski). La voce che voleva lo United interessato ha perso subito di consistenza, mentre le uniche spagnole in grado di soddisfarlo, ovvero Real e Barça, lì davanti sono coperte. Escludendo la Bundesliga, le opzioni restano quindi Ligue 1 e Serie A. In Francia, però, il Monaco ha Falcao e il Psg non ne parliamo. Tutto, insomma, sembrerebbe portare all'Inter.
LE CONDIZONI – E veniamo al nocciolo. L'Inter potrebbe aver bisogno di Eto'o, certamente a Mazzarri farebbe comodo. Lui gradirebbe un ritorno a Milano per mille motivi, non ultimo l'affetto che lo lega a questi colori. Si sa che in queste settimane ha chiesto a Moratti se ci fosse la possibilità concreta di riprenderlo, magari senza perderci troppo a livello economico. Impensabile, però, che l'Inter possa garantirgli quanto richiesto. La condizione affinché Eto'o torni a Milano è sostanzialmente una: che si abbassi l'ingaggio di quasi il 60%. Condizione che Samuel, suo malgrado, sta costatando essere comune a tutte le altre piazze europee. La scelta resta la seguente: o restare a guadagnare 10 milioni all'Anzhi oppure sacrificare il denaro in nome dell'appeal sportivo. A parità di condizioni, potrebbe fare la differenza la lunghezza dell'ingaggio: l'Inter potrebbe optare per un biennale.
NE VALE LA PENA? – Ma perché l'Inter dovrebbe riprendere Eto'o? Detto dell'aspetto squisitamente tecnico (lì davanti restano i dubbi su Milito e la fisiologica incostanza di Belfodil e Icardi), ci sarebbe da valutare anche l'impatto mediatico che avrebbe tale operazione. Avere Eto'o in rosa ti consentirebbe da un lato di risollevare l'immagine del club agli occhi delle avversarie e dei tifosi, dall'altro di pareggiare in un sol colpo e quasi del tutto il gap con chi oggi è ritenuto giustamente superiore. E, magari, avere molte certezze in più sul raggiungimento di un posto Champions, che pesa almeno 30 milioni. Un acquisto che sarebbe però anche in controtendenza netta con la strada intrapresa, ossia quella della rifondazione e della fiducia nei giovani. L'Inter, quindi, deve decidere se ne vale la pena. Ed Eto'o farà altrettanto.