F. Melo: "Con la Lazio ho sbagliato, ma espulsione esagerata. Non vado via"
Dopo un periodo di silenzio, torna a parlare Felipe Melo. Il giocatore nerazzurro si presta ai microfoni di Inter Nos, la trasmissione in onda ogni giovedì sera sulle reti di Inter Channel. Ecco le dichiarazioni del centrocampista brasiliano:
Ti senti uno dei leader dello spogliatoio?
“Sì, mi fa piacere. Io cerco la pressione perché gioco in una grande squadra, voglio che sia così. La prima volta che mi sono sentito così è stato in una delle mie prime partite con il Flamengo, quando la squadra rischiava la serie B e io ho segnato il gol decisivo. Leader si nasce”.
Come sono stati i primi sei mesi?
“Io mi ricordo quando sono arrivato, nessuno pensava ad un’Inter da primi posti. Stiamo lavorando per continuare a stare davanti, è il nostro obiettivo. Vogliamo vincere, non conta quanto segno. Siamo un gruppo, non importa chi fa gol ma chi riesce ad incidere: un bell’intervento difensivo vale quanto segnare. A far gol ci pensano Jovetic, Icardi e gli altri…”
Qual è l’aspetto che ti piace di più della squadra?
“Vogliamo tutti vincere, c’è un affiatamento totale per la vittoria. Sono stato in grandi squadre, ma non c’era lo stesso ambiente. Questo nostro aspetto combattivo è fondamentale”.
Come hai preso le critiche dopo le ultime tre partite?
“Contro la Lazio, se non ci davano quel rigore, finiva diversamente. E contro il Sassuolo potevamo vincere 5-1, ma così è il calcio. La gente critica perché non vogliono vedere l’Inter lì davanti, ma a noi di loro non ci frega niente. Io ho sbagliato sul calcio di rigore, un giocatore della mia esperienza non può entrare così. Il rosso? Credo sia esagerato, io volevo a tutti i costi spazzare la palla e poi Biglia è comparso da sotto, ho tentato di evitarlo ma non ci sono riuscito. In altre partite nemmeno veniva sanzionato, una cosa del genere. La squadra è con me, sono stati fantastici”.
Vuoi chiudere la carriera all’Inter?
“Io ho fatto tutto il possibile per arrivare all’Inter, ho rinunciato ad un sacco di soldi, era un sogno questa esperienza. Ho 32 anni e altre tre stagioni di contratto, perché no finire qui?”
Quali sono i tuoi rituali pre-partita?
“A due, tre ore dalla partita, ho qualche dolore allo stomaco: questo mi fa capire che sta arrivando il momento di giocare (ride, ndr). Poi io penso sempre veloce, sono concentrato sul vincere sempre. Non ho rituali particolari, un giorno magari sono più solitario, mentre in altre situazioni sono più estroverso”.
Qual è la partita più intensa che hai giocato?
“Brasile-Argentina. Abbiamo vinto 3-1, ci giocavamo il Mondiale. Poi ho giocato tanti derby, dal Brasile alla Turchia. E’ difficile giocare quello turco, soprattutto perché quando sei in trasferta i tifosi non possono venire a supportarti. Io ho alzato la coppa del campionato in casa del Fenerbache, ho esultato sotto la loro curva e non è che me ne fregasse qualcosa… (ride, ndr)”.
In un'eventuale partita di calcio a cinque, chi sceglieresti dei tuoi compagni?
“Insieme a me, metterei Handanovic, Miranda, Ljajic e Palacio”.
Che squadra tifi, in Brasile?
“Il Flamengo, ormai lo sanno tutti”.
Cosa ne pensi del vincitore del Pallone d’oro?
“Poteva vincere Neymar, un brasiliano, ma per quello che ha fatto Messi l’anno scorso se lo merita”.
Chi fa più ridere nello spogliatoio?
“Nagatomo mi fa impazzire, è troppo simpatico. Mi piace tanto come uomo ed è un professionista esemplare”.
Quale pensi sia il giocatore più promettente nello spogliatoio?
“Dodò ha una qualità incredibile, mi ha stupito. Adesso non sta giocando tanto, ma sono sicuro che arriverà la sua occasione. Ha avuto un infortunio importante, ma lui arriva prima e sicuramente sfonderà”.
Qual è stato il più forte centrocampista con il quale hai giocato e che hai affrontato?
“Non posso dirne uno o due, perché ho giocato con Petkovic, mentre ho giocato contro Veron, il mio idolo, così come Simeone”.
Chi è più adatto a giocare con te, a centrocampo?
“L’importante è che giochi io (ride, ndr)”.
E' vero, come scrivono i giornali, che puoi andare via a gennaio?
“Non è la prima volta che i giornalisti travisano le mie parole o inventano qualcosa. Quando mi intervistarono prima della partita contro il Napoli, uscì un titolo contro Higuain, <>, una cosa che io non ho mai detto. Sono andato a parlare con lui e ci siamo spiegati, ma purtroppo alcune cose le inventano”.
Come vedi la partita contro l’Atalanta?
“Guarda, io vorrei giocare perché contro di loro ho sempre segnato (ride, ndr). A parte gli scherzi, sarà difficile, un altro match importante. Hanno il campo piccolo, sarà un vantaggio per loro. A maggio vogliamo essere davanti ancora, stiamo lavorando per finire bene”.