Fabbian: "Dall'Inter al Bologna: vi racconto il processo. Inzaghi mi ha lasciato qualcosa, c'è sempre da imparare"
Fonte: Corriere dello Sport
"Ho avuto un piccolo problema che mi ha condizionato, ma ho provato a stringere i denti e ad allenarmi lo stesso. Poi se uno non è al cento per cento in allenamento non lo può essere anche in partita. Ho accettato quel periodo poi è arrivato il mio momento". Queste le parole di Giovanni Fabbian, giovane talento nerazzurro oggi al Bologna e autore di un gol al Torino nell'ultima giornata di campionato. Ecco alcune sue dichiarazioni al Corsport.
Un momento da sogno: Lautaro Martinez, il capocannoniere della serie A, ha fatto un gol ogni 83 minuti giocati, Giovanni Fabbian, finora, uno ogni 49 minuti in campo...
"Giocando molto meno è più facile - ride -. Non sono uno che si limita a guardare certe cose, sono contento di aver segnato e di essere riuscito ad aiutare la squadra a vincere la partita, poi i dati sono quello che sono".
A livello di emozioni meglio il primo al novantesimo contro il Cagliari o l'ultimo contro il Torino?
"Entrambi belli, ognuno per un motivo diverso. Il primo è sempre il primo, ma tutti e due sono stati una grande emozione anche per i miei genitori che hanno fatto molti sacrifici per farmi giocare fin da quando ero piccolo".
Quando ha capito di avere l'istinto del gol e la capacità di segnare anche ai massimi livelli?
"Il processo è stato graduale. È partito dalle giovanili dell'Inter, poi è proseguito alla Reggina in serie B, e ora qui a Bologna".
Ma c'è una cosa che più di tutte sente di voler migliorare?
"Sì, la costruzione del gioco, poi per il resto ho 20 anni ho davanti a me una carriera nella quale migliorerò e cercherò di migliorare".
L'impatto con la serie A come è stato?
"La differenza tra una categoria e l'altra c'è: sicuramente l'intensità è diversa e cambia anche sotto l'aspetto fisico, ma se uno dimostra di esserci con il lavoro e la dedizione ci può stare".
Invece dall'esperienza con Inzaghi cosa ha imparato?
"Da ogni allenatore c'è qualcosa da imparare. Inzaghi mi ha lasciato qualcosa, Thiago Motta mi ha lasciato e mi lascerà ancora altro. Sono io a dover prendere il meglio da quello che mi hanno insegnato".
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