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Fassone: "Mazzarri salvo, farà un gruppo vincente. E su Moratti e Thohir..."

di Luca Pessina

Il dg dell'Inter Marco Fassone parla della esperienza a Napoli e del futuro nerazzurro al Corriere del Mezzogiorno. Ecco le sue parole, partendo dall'esperienza in azzurro: "Napoli mi diede un'opportunità importante: ero alla Juventus e avevo affrontato il progetto stadio, lo avevo portato a termine. De Laurentiis mi offrì la direzione generale del club. Una stagione della mia carriera, grazie alla quale Massimo Moratti ha poi scelto di puntare su di me all'Inter. E per come poi sono andate le cose, il passaggio di testimone a Thohir e il mio ruolo nell'avviamento del nuovo club è decisamente l'esperienza più importante fatta finora". A proposito dei suoi anni in Campania ricorda alla giornalista Monica Scozzafava: “Sono state stagioni interessanti dal punto di vista professionale ma anche umano. Se penso alle telefonate e agli sms che ricevo da vecchi amici conosciuti in giro per l’Italia, il settanta per cento sono contatti napoletani che ho coltivato in due anni". 

Sul match di domani: "Partita delicata, il Napoli ha una rosa molto forte, grazie agli investimenti importanti fatti dal presidente De Laurentiis, soprattutto l'anno scorso. Noi veniamo da due sconfitte, sarà necessario mantenere la lucidità e la freddezza necessaria in campo. Mazzarri, come sempre, prepara la gara in maniera meticolosa". 

Sull'approdo a Milano di Mazzarri: "Intanto, ristabiliamo la verità: l’idea di Mazzarri all’Inter fu di Massimo Moratti e di nessun altro. Ne parlavamo ogni tanto, null’altro. Il presidente, quell’anno, provò a tenere salda la posizione di Stramaccioni fino alla fine. Poi le cose andarono diversamente. Erick Thohir ha avuto un’empatia immediata con Mazzarri, e quando io e Ausilio ne abbiamo parlato con lui a proposito del rinnovo, non abbiamo faticato per convincerlo. Un accordo tra Inter e Mazzarri già a gennaio? A me non risulta assolutamente. Se è cambiato a Milano? E’ maturato come è giusto che sia. Cresciuto. Si sta misurando con una piazza e un club più grandi. Lui ha fatto la carriera classica, dalla serie C alla B fino alla A con il Napoli. L’Inter è l’apice della sua carriera, anche lui ha dovuto trovare l’adattamento alla grande squadra. E’ un grandissimo lavoratore, è tenace e ha la stima di tutto lo spogliatoio, oltre che del club".

Però viene criticato per il gioco: "E' fuori di dubbio che l'Inter non abbia l'identità mazzarriana; le sue squadre hanno sempre avuto un'anima e un grande carattere. Sono state espressione di un gioco ben definito. Non è stato facile per nessuno vivere il momento di transizione e quest'anno gestire il cambiamento di tanti giocatori. Siamo convinti che Mazzarri formerà il suo gruppo vincente. I suoi metodi sono collaudati. Ricordiamoci che in campo ci sono giovani dal '91 al '94. Dodò e Juan sono in Nazionale anche per merito suo. Sono convinto che sia l'uomo giusto per l'Inter, gli serve tempo". 

E si finisce col parlare del futuro di Mazzarri, che sembra non essere ancora certo: "Gara da ex anche per l'allenatore? Rispettiamo Napoli come una tappa importante della nostra vita professionale, oggi siamo all'Inter e in campo non ci saranno sentimentalismi. Il presidente si è espresso più volte rinnovando piena fiducia al mister. Crede nel suo progetto tecnico, Mazzarri è salvo. Se il Napoli dovesse vincere, per noi non cambia nulla assolutamente". E sul rapporto difficile coi tifosi aggiunge: "A Napoli raramente ho sentito tifosi fischiare. Il tifoso napoletano si lascia travolgere più facilmente da una bella giocata, l'interista è molto più esigente. Ama il bel gioco e critica aspramente anche i grandi giocatori. E' più raffinato rispetto al napoletano; dal dopo Mourinho qui c'è stata la convinzione di dover vincere sempre e a tutti i costi. Non è successo e col trascorrere del tempo le critiche verso i successori sono diventate sempre più aspre".

Fassone definisce con due aggettivi i presidenti avuti all'Inter: "Moratti presidente appassionato, innamorato e competente. Thohir, coraggioso ed entusiasta". Per Fassone l'Inter "è l'espressione più alta di chi sta dall'altra parte, di chi sa che deve sudare più degli altri, di chi è strenuamente orgoglioso della sua differenza e non si cambierebbe con nessun altro". 

 


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